In questi ultimi giorni in cui sotto la lente d’ingrandimento sono finiti diversi ospedali italiani che si sono resi protagonisti di tristi vicende legate al parto, è piacevole e rincuorante vedere come esistano anche delle eccellenze. Questo è il caso dell‘Ostetricia dell’Angelo che nell’ultimo anno ha registrato quello che può essere definito un vero boom di nascite. I numeri parlano chiaro, circa 2.000 nel 2015.
La struttura, che si trova a Mestre, ha infatti registrato un aumento di richieste arrivando a ben 1788 nei primi undici mesi dell’anno appena concluso. La clinica di Ostetricia sta quindi crescendo e la cosa è sbalorditiva se si pensa come in Italia le nascite siano calate del 4%. Sembrerebbe quindi che si siano concentrate quasi tutte in questa zona del Veneto. Ma se si guarda agli anni passati, l’aumento delle nascite all’Ostetricia dell’Angelo è ancora più significativa. Nel 2013 sono nati qui all’incirca 1600 bambini, mentre nel 2014 si è arrivati al 1876.
In parte la giustificazione per queste cifre nel 2014 la si trova nel fatto che il Villa Salus aveva chiuso il reparto maternità e quindi in molti hanno dovuto optare per la Ostetricia. Ma la sinergia di intenti e la professionalità degli operatori ha non solo convinto quanti hanno scelto la struttura in un secondo tempo, bensì ha incrementato ulteriormente il numero di chi faceva richiesta di partorire nella struttura. Il perché è semplice: Ostetricia degli Angeli risponde alle esigenze più diverse delle donne, dal desiderio di avere un parto meno medicalizzato possibile, alla ricerca di quella naturalità che, nel tempo, sembra essersi persa, alla garanzia che nella struttura si riesca a rispondere anche alle emergenze qualora si presentino, e fino al trattamento riservato alle partorienti, a partire dal comfort della struttura e a finire con l’empatia dei professionisti con le partorienti.
Insomma, tutto questo ha fatto si che Ostetricia degli Angeli sia stata scelta da un numero sempre crescente di donne. La struttura mette quindi in cassaforte un dato che va decisamente in controtendenza con quello di un Paese che, se si continuerà su questo binario, finirà per non avere più fiocchi da appendere alle porte.