Fin dai primi giorni di vita il neonato capta informazioni dal mondo che lo circonda. Infatti l’interrogativo più diffuso tra le “neo mamme e non” è quello di chiedersi cosa vede il proprio bambino.
Fondamentale sono i primi mesi di vita, in quanto il cervello e gli occhi sono ben strutturati alla nascita ma hanno bisogno di continui stimoli per completare la propria evoluzione. Per uno sviluppo ottimale della funzione visiva nel neonato occorre che arrivino immagini nitide al cervello da parte di entrambi gli occhi, quindi condizioni come strabismo, ambliopia (detto anche occhio pigro), vizi di refrazione (come astigmatismo, ipermetropia e miopia) e altre malattie oculari congenite e/o acquisite possono mettere a dura prova la crescita dell’apparato visivo.
Dunque, è importante che una mamma si informi riguardo le tappe della maturazione della funzione visiva già presenti nei primi mesi di vita, qui di seguito le troverete elencate.
Cosa vede il neonato: l’evoluzione mese per mese
- 0-1 mese: il neonato è attratto dalla luce e inizia ad avere le prime interazioni con il volto della mamma;
- 1-2 mesi: il bambino è in grado di fissare un oggetto e di seguirlo; è attratto da forme semplici con alto contrasto, ad esempio cerchi concentrici di colore nero e bianco, posti a circa 20-30 cmdal viso, andando a stimolare la capacità accomodativa;
- 3-4 mesi: in questi mesi a livello anatomico si forma la Fovea (parte centrale della retina); si sviluppa una buona capacità di convergere gli occhi e compare la visione binoculare. Il bambino appare interessato ad oggetti colorati e a forme più complesse; passa molto tempo ad osservarsi le mani.
- 4-5 mesi: in questo periodo intervengono diverse modifiche del comportamento visivo; l’attenzione del neonato è richiamata da oggetti più piccoli e in movimento; sposta lo sguardo dagli oggetti alle parti del corpo e tenta di raggiungere e spostarsi verso gli oggetti.
- 5-6 mesi: i movimenti oculari del bambino sono completi e cordinati; l’acuità visiva è intorno i 2- 3/10. Insorge la stereopsi, ovvero la capacità di percepire la profondità dello spazio tramite meccanismi binoculari. Il bambino in questa fase riesce a percepire gli oggetti in lontananza.
Una migliore comprensione di quelle che sono le tappe evolutive del sistema visivo nei primi mesi di vita, aiuta la mamma a fare attenzione ai comportamenti del proprio bambino e qualora ci fossero dei problemi visivi saprebbe come muoversi.
Anzitutto, sottoponendo il proprio figlio ad una visita oculistica e in seguito ad una visita ortottica per valutare se i due occhi si muovono in maniera coordinata.
Stimolare lo sviluppo visivo: come fare?
Concetto fondamentale è l’incontro con l’ambiente che lo circonda, perché il bambino coglie in maniera del tutto spontanea gli stimoli a cui è sottoposto. È importante quindi creare intorno a lui un ambiente favorevole per la sua crescita.
Ad esempio, le stanze della casa dovrebbero essere illuminate con luce omogenea e diffusa, e che evitano l’effetto abbagliamento. Ma non solo, anche una buona postura, comoda e confortevole possono migliorare le potenzialità del bambino.
Essenziale è la scelta degli oggetti e dei giochi da proporre al bambino: giochi ad alto contrasto cromatico tra bianco, nero e rosso favoriscono il raggiungimento della fissazione, attraverso degli stimoli strutturati quali righe, scacchiere, pois e linee verticali (dette anche pattern).
Attenzione però, la regola fondamentale è quella di presentare al ambino un oggetto alla volta, altrimenti creerebbe solo confusione!
Ad esempio, consiglio di usare dei tappeti da gioco con questi pattern, libri sensoriali, allestire i propri box o palestrine con cartoncini su cui sono disegnati cerchi, stelle, case, animali in bianco e nero. E ancora appendere dei giochi nella culla a forte contrasto che muovendo delicatamente generano un suono, sono importanti per attirare l’attenzione visiva del bambino.
Infine, vi consiglio per migliorare i movimenti di inseguimento lento, muovere degli oggetti lentamente in primis di fronte a lui, in seguito muoverli pian piano di lato e successivamente in senso verticale eseguendo movimenti fluidi e di lunga durata.