Avete mai pensato ai giochi dei vostri figli come vengono scelti, comprati, regalati e alla fine utilizzati?
Personalmente no, non ci ho mai fatto particolarmente caso.
Fisher-Price, durante l’incontro “Scoprire le sue passioni è un gioco”, a cui io e altre mamme abbiamo partecipato molto interessate, ha presentato i risultati di una ricerca condotta sul gioco da 0-3 anni.
Personalmente ho scoperto tantissime cose che sino a quel momento davo per scontate.
La ricerca è stata presentata dalla dott.sa Cristina Liverani, ricercatrice Doxa, che ha esposto i risultati della ricerca dal punto di vista della mamma; successivamente ha preso la parola la dott.sa Elena Urso, pedagogista, che invece ha descritto il punto di vista del bambino.
Tanti dati, tanti dubbi, tanti se e tanti ma…
La ricerca Doxa sostiene che le mamme riconoscono il gioco come passaggio funzionale per la crescita, cercando sempre di scegliere ed acquistare giochi “stimolanti” per i loro figli.
Le mamme acquistano un gioco seguendo inizialmente il proprio istinto per poi ascoltare i desideri dei propri figli, facendosi magari consigliare per il periodo nel quale i bambini non riescono ad esprimere il loro parere.
Giocare con i nostri bambini è fondamentale per stimolare la relazione tra madre e figlio. Il divertimento dei nostri pupi dipende molto anche dal nostro stato d’animo.
Se scegliamo un gioco per noi noioso, loro saranno i primi ad accorgersene
I bambini spesso giocano con quello che li circonda, come ad esempio una borsa oppure un cassetto.
Può capitare che i bambini se ne escano con “ora che faccio?“, “con cosa gioco?“. I bambini solo così scoprono la noia.
La dott.ssa Urso afferma che è giusto che i bambini si annoino; scoprendo questa emozione verrà loro permesso di sperimentare e di scoprire una soluzione per evadere da questo stato, attivando la loro immaginazione.
Il momento della noia crea loro una situazione di disagio da cui devono devono imparare ad uscire da soli, senza il nostro aiuto. Quindi il consiglio è quello di abituarli sin da piccoli a giocare in autonomia.
“È MIO!”: nella fascia di età 0-3, non esiste il concetto di condivisione
Care mamme, non preoccupatevi, questa fase svanirà nel tempo, così come è altrettanto normale che fra fratelli litighino e si azzuffino, perché fa parte della normalità, anche se, ai nostri occhi, non appare assolutamente così… Ad ogni modo, cerchiamo, almeno nella fase iniziale del confronto, di lasciare che trovino da soli una soluzione.
La stessa cosa vale quando i bambini “distruggono” tutto quello che li circonda: pensate che per loro è semplicemente un esperimento creativo.
Giocare per esprimere le proprie emozioni
Giocare è veramente importante e fondamentale per la crescita: lasciamoli fare perché solo col gioco i bambini esprimono quello che non riescono a dire attraverso le parole.
Se non lo fate per mancanza di tempo, o perché non ci avete mai pensato, iniziate ad investire un po’ di tempo per giocare al gioco che amavate fare da piccole: potrebbe piacere anche ai vostri figli.
E perché no, anche diventare un altro momento dolce da trascorrere insieme.
Trovare il gioco giusto per i nostri bimbi è quindi fondamentale e brand come Fisher-Price ci aiutano in questa scelta perché sanno ciò che piace ai nostri figli ma anche, e soprattutto, a noi mamme. Ci sono giochi adatti ad ogni fascia d’età perché nelle diverse fasi della crescita i nostri figli hanno esigenze diverse e Fisher-Price lo sa bene.
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Post in collaborazione con FisherPrice