Secondo uno studio del Kaiser Permanent Center for Health Disease di Portland, in Oregon, condotto, tra gli altri, da Allison Naleway, subire un intervento chirurgico per lesioni cervicali displastiche può mettere a rischio la gravidanza e la salute del nascituro.
In questi casi, spesso, è stata molto alta l’incidenza di parti prematuri o pre-termine oppure un basso peso corporeo dei bambini alla nascita.
Le donne prese in esame dalla ricerca
Lo studio ha preso in esame i parti di 4037 donne che non hanno subito interventi chirurgici alle cervice uterina, 322 donne alle quali sono state asportare le lesioni pre-cancerose e 847 donne che hanno effettuato soltanto la biopsia
I risultati sono stati suddivisi in base agli interventi subiti o meno dalle donne e nel primo caso, in base alla tipologia di intervento:
Differenza tra donne che hanno subito l’intervento (tra queste vi era il più alto numero di fumatrici, sovrappeso o obese e puerpere) e donne che non sono state sottoposte a procedura cervicale: in questo caso, le donne alle quali hanno asportato più di 1 cm di tessuto displastico hanno avuto più del doppio delle probabilità di partorire bimbi pre-termine o sottopeso.
Donne che hanno partorito entro un anno dall’intervento hanno avuto, addirittura, il triplo delle possibilità di avere dei problemi.
Le tipologie di intervento prese in esame dalla ricerca
Per quanto riguarda la tipologia dell’intervento i dati sono stati così suddivisi:
- Procedura di ablazione (5% di donne ha avuto un parto prematuro o pretermine);
- Asportazione di meno di 1,6 cm di tessuto (10% di donne ha avuto un parto prematuro o pretermine);
- Asportazione di più di 1,6 cm di tessuto (28% di donne ha avuto un parto prematuro o pretermine);
- Asportazione di meno di 1 cm (Il doppio delle possibilità di avere un bambino sottopeso);
- Biopsia (8% di donne ha avuto un parto prematuro o pretermine);
- Nessun intervento (7% di donne ha avuto un parto prematuro o pretermine).
Anche gli aborti spontanei e i bambini nati morti hanno avuto una percentuale più alta nelle donne che hanno subito l’intervento. Il 25% di queste donne ha avuto un aborto spontaneo rispetto al 18% di donne che non hanno subito procedimenti chirurgici.
Secondo la ricercatrice, comunque, è sempre meglio aspettare almeno un anno dall’intervento prima di cercare un bambino.