Buona parte delle paure sono ereditarie.
I timori, secondo gli studi scientifici effettuati dai ricercatori di varie università, passano dai genitori ai figli.
I sentimenti, sia negativi che positivi, così come le paure, vengono trasmessi dalle madri ai bimbi, senza volontà e consapevolezza; per questo motivo è necessaria la consapevolezza di questo passaggio.
Ogni genitore rappresenta un punto di riferimento per i figli, quindi ne influenza il comportamento.
Lo studio sulle emozioni
Secondo un team di ricercatori dell’Università di Zurigo, i traumi vengono trasmessi di generazione in generazione.
Le indagini degli scienziati hanno permesso di scoprire che alcuni traumi si trasmettono attraverso i geni per le successive tre generazioni.
I risultati della ricerca, fatta sui topi da laboratorio, sono stati pubblicati sulla rivista Nature Neuroscience.
L’esperimento prevedeva il confronto tra topi esposti a traumi e altri topi non traumatizzati. Il risultato? Le esperienze negative e i traumi alterano la quantità di Rna nel sangue, nello sperma e nel cervello.
Le paure ereditarie e le reazioni
I timori si distinguono in due categorie:
- innati
- dovuti alle reazioni ad alcuni eventi precisi. Ad esempio, un bambino appena nato ha paura di cadere come senso naturale, mentre il timore di un innalzamento o abbassamento della temperatura può derivare da un’esperienza traumatica. Le cadute spaventano le persone, specialmente in tenera età, quindi non si tratta di ereditarietà. Al contrario, l’angoscia per il cambiamento di temperatura potrebbe essere dovuta a qualcosa di accaduto ai genitori.
Alcuni timori sono irrazionali, ovvero privi di fondamento.
In realtà, molte paure trovano la motivazione in un evento pregresso, magari vissuto dai genitori o dai nonni. A distanza di anni si può manifestare lo spavento per qualcosa solo perché un proprio parente stretto si è trovato a vivere la medesima esperienza.
Anche la semplice paura dell’uomo nero o di mostri e fantasmi, che non ha senso perché si tratta di figure non reali, può derivare dallo stesso timore provato da un genitore.
Lo stesso accade per lo spavento alla vista di insetti, le fobie di abbandono e molti altri fatti della vita di un bambino e di un adulto.
Si possono evitare le paure ereditarie?
Ciò che si trasmette geneticamente non si può evitare, ma per quanto riguarda i comportamenti e le eredità sociali, si ha modo di fare prevenzione.
Per quanto concerne le paure, si tratta principalmente di una sorta di apprendimento, più che non di un’eredità.
Al fine di evitare che i figli possano avere i medesimi timori dei genitori, è opportuno agire sull’autocontrollo. Servono strategie specifiche per limitare le emozioni e le reazioni.
Gestire le fobie non è semplice, ma bisogna pensare a tutelare i bambini.
Loro si spaventano a vedere mamma e papà fuori controllo ed è esattamente l’evento che porta ad avere i traumi che restano per tutta la vita e si trasmettono alle generazioni successive.
Trovarsi di fronte a un animale può suscitare nei bambini reazioni differenti, alcuni hanno il timore, altri sono incuriositi e attratti.
Il compito degli adulti è quello di far comprendere ai piccoli i pericoli che si possono vivere al contatto con alcune specie.
I bimbi non vanno terrorizzati, ma si deve parlare loro con chiarezza e spiegando in modo corretto come far fronte all’evento di incontro con l’animale.
Il rischio di una mancanza di controllo è quello di creare instabilità emotiva.
La paura per l’ambiente in cui si vive, legata ad esempio a situazioni di criminalità o solitudine, può determinare l’incapacità di affrontare la realtà quotidiana e la vita stessa.
Si deve fare attenzione a non influenzare negativamente i figli, evitando commenti e reazioni eccessive. L’autocontrollo è la parola chiave per non trasmettere le paure alla progenie.