Tale madre, tale figlio, si dice frequentemente. Quanto questo sia vero, spesso, non si sa fino in fondo. Una tra le domande più frequenti che si pongono le neo mamme è: “Le mie paure saranno le sue?”
Secondo la scienza, la somiglianza emotiva tra madre e figlio si accende sin dai primi giorni di vita del piccolo, durante i quali la mamma inizia già a trasmettere il proprio bagaglio culturale ed emozionale al bambino.
Questo fenomeno, intuitivo ai più, ha di certo i suoi risvolti positivi, ma presenta anche un lato della medaglia meno confortante.
Un team di studiosi della New York University School of Medicine e dell’Università del Michigan, infatti, ha scoperto come le paure e le fobie della mamma possano essere immediatamente trasmesse al bambino, in maniera incontrollabile e naturale.
Facendo alcuni esperimenti con dei ratti da laboratorio, gli studiosi hanno potuto verificare come sottoponendo gli animali adulti ad un forte stress o trauma, anche i piccoli venivano “contagiati” dalle mamme e diventavano sensibili a loro volta alle stesse fobie.
Cosa significa questo per la specie umana?
Tradotto in parole semplici, la mamma, attraverso le espressioni facciali ed il linguaggio non verbale manifesta, involontariamente, le sue paure più profonde e le comunica al piccolo che, come una spugna, le assorbe immediatamente, incamerandole nei meandri dei ricordi emotivi.
Ma c’è di più: tutto ciò che viene appreso per imitazione dai bambini osservando il comportamento delle mamme, si consolida in fretta e rimane sedimentato nella memoria a lungo termine del piccolo.
Ecco perché, soprattutto nei primi periodi di vita del piccolo, è importante che la mamma viva in un ambiente sereno e non sia sottoposta a pesanti fattori di stress, che possono riflettersi negativamente sia su di lei che sul piccolo, mettendo le basi per una crescita difficoltosa e segnata dall’ansia.