Chi lo ha detto che pensare al bambino durante la gravidanza non comporti degli effetti? Secondo alcuni studi infatti sembrerebbe che il modo in cui la mamma e il papà pensano al proprio figlio durante il periodo della gestazione possa avere una certa influenza sul comportamento del piccolo neonato.
Tuttavia sembrerebbe che al papà non venga data alcuna responsabilità poiché il legame viene stabilito esclusivamente tra mamma e il proprio bambino.
Gravidanza: quando le aspettative della mamma sono legate al piccolo
Quando una donna aspetta un bambino è normale che si crei della aspettative sul piccolo, sul suo aspetto, sul suo comportamento e sul tipo di relazione che intende stabilire con il neonato. Solitamente queste aspettative hanno carattere positivo, ma non è da escludere che possano essere anche un fattore negativo dal momento che l’idealizzazione di un figlio quasi mai corrisponde all’effettiva realtà.
Tale evidenza in una mamma però potrebbe portare a delusione e frustrazione. Secondo alcuni studi sembrerebbe che le aspettative di una mamma siano frequenti soprattutto durante i primi mesi di gravidanza, quando il bimbo è ancora un feto.
Idealizzazione del bambino e gravidanza: gli studi condotti che ne dimostrano il legame
Sono tanti gli studi scientifici che dimostrano come le aspettative della mamma influenzino sensibilmente il comportamento postnatale.
Tali studi sono stati condotti dall’università di Cambridge su diverse coppie di genitori ed hanno dimostrato come ci sia una lieve associazione tra le emozioni dei genitori e il piccolo durante gestazione.
Anche le interazioni con il bimbo hanno evidenziato un forte legame, che si è rivelato significativo soprattutto con la mamma. I pensieri e l’immagine del bimbo che ci creiamo durate la gravidanza avrebbero quindi ripercussioni anche nel modo di entrare in relazione con lui dopo la nascita e anche sull’immagine che abbiamo di noi come genitori.
Sono diversi i fattori che influiscono sulle aspettative della neomamma e vanno dalla delazione con i genitori, alle precedenti esperienza di aborto o depressione.
Una delle studiose che ha condotto la ricerca, Sarah Foley, afferma che aver trovato una correlazione tra il comportamento di una mamma nei confronti di suo figlio quando è incinta e le interazioni seguenti, costituisce senza dubbio un risultato importante.
Tuttavia è opportuno considerare che si tratta di un risultato dal valore relativo, che non può avere un’incidenza significativa e che probabilmente rientra in un processo ancora più ampio di cui fanno parte diversi altri fattori.