Più che mestieri, alcuni lavori sono una vocazione: l’insegnamento, per esempio. Non si tratta, infatti, soltanto di inculcare dei freddi concetti nella mente dei più giovani, ma di trasmettere qualcosa di sé, di fare da stimolo e spingere a dare sempre il meglio.
Chiunque ha nel cuore il ricordo di una maestra o di un professore in particolare, a cui ripensiamo con affetto perché ci ha insegnato molto più che nozioni, formule o regole grammaticali. La stessa cosa vale per gli alunni ed ex alunni di Nancie Atwell, vincitrice della prima edizione del Global Prize for Teaching. Il premio, indetto dalla Varkey Foundation, ha lo scopo di dare un riconoscimento pubblico agli insegnanti più meritevoli su scala mondiale, ma soprattutto di attirare l’attenzione su una figura spesso sottovalutata, ma fondamentale nello sviluppo di ogni essere umano.
La competizione ha visto protagonisti docenti che si sono distinti per metodi d’insegnamento innovativi e che sono riusciti, anche laddove le condizioni in cui versano le scuole non contemplano la presenza di tecnologie sofisticate o di una semplice connessione a Internet, a portare avanti il loro lavoro facendo leva unicamente sulla loro forza di volontà e determinazione.
Nancie si è aggiudicata il riconoscimento di maestra più brava del mondo e si è guadagnata questa sorta di Nobel della scuola grazie alla cura e alla dedizione messa nello svolgimento del suo lavoro. Questa maestra del Maine, negli USA, ha un grande merito: quello di essere riuscita ad avvicinare i suoi studenti alla scrittura e alla lettura, attraverso un metodo d’insegnamento appassionato e coinvolgente che ha trasmesso ai bambini un amore profondo per il mondo dei libri. I suoi studenti partecipano a sessioni di lettura libera che li hanno portati a “divorare” anche 40 titoli in un solo anno! Non solo, ma questa maestra invita i suoi alunni alla scrittura, stimolandoli a produrre temi e poesie grazie ai quali hanno migliorato le loro capacità linguistiche, grammaticali, di elaborazione e comprensione del testo ma anche incentivato la creatività.
Grazie a questo metodo, Nancie riesce anche a individuare eventuali problematiche presenti nel bambino e a tenere sotto controllo il temperamento dei soggetti più vivaci, per i quali la lettura e la scrittura rappresentano un modo per indirizzare le energie verso qualcosa di appassionante e costruttivo.
In un mondo in cui le giovani generazioni leggono sempre meno e trascorrono il loro tempo costantemente connessi a Internet, l’impresa di Nancie è notevole: non è facile, come sappiamo, coinvolgere i bambini in qualcosa che non richieda l’utilizzo della tecnologia.
Chi non vorrebbe una maestra così per i propri figli?