I dati raccolti da Save the Children in Italia sono piuttosto sconfortanti: è emerso, infatti, non solo che sono più di un milione i bambini che vivono in uno stato di indigenza assoluta, ma anche che il livello della loro istruzione lascia molto a desiderare.
Le cose, d’altra parte, non sembrano essere migliori tra gli adolescenti, i quali non brillano né nelle discipline umanistiche né in quelle scientifiche. Si pensi, inoltre, che quasi la metà dei minori di età compresa tra i 6 e i 17 anni, non ha letto neanche un libro extra-scolastico nel corso di un intero anno. Nel nostro Paese è lecito, dunque, parlare di povertà educativa minorile, intendendo per essa “la privazione da parte dei bambini e degli adolescenti della possibilità di apprendere, sperimentare, sviluppare e far fiorire liberamente capacità, talenti e aspirazioni”.
Proprio per questo motivo l’organizzazione internazionale Save the Children ha stanziato un fondo per contrastare questo fenomeno. Le risorse di denaro messe a disposizione saranno utilizzate per creare comunità formative nelle aree più a rischio, potendo contare sulla collaborazione tra soggetti pubblici e non profit.