Vogliamo raccontarvi il difficile e controverso tema degli aborti tardivi, dopo che negli Stati Uniti sono state introdotte in diversi stati leggi restrittive sull’aborto.
Sebbene l’aborto, per molte donne, sia stato una conquista, per altre rimane una pratica da evitare, e vietare, a tutti i costi.
Ma cosa succede quando un feto presenta malformazioni tali da non garantirne la sopravvivenza una volta uscito dall’utero, o che precludono al bambino una vita dignitosa? È giusto impedire alle madri di abortire anche in casi così estremi? È giusto giudicare?
Ecco a voi le storie di due donne che hanno scelto una strada difficile, quella dell’aborto tardivo, per risparmiare ai loro piccoli inutili sofferenze.
Perché Katie ha scelto l’aborto tardivo
Katie, una donna californiana di 31 anni, è estremamente felice quando, tre anni fa, scopre di essere incinta. Il primo trimestre sembra procedere senza alcun problema e, passato quel periodo, la futura mamma inizia ad acquistare gli oggetti che serviranno al suo bambino, come abbiamo fatto in tante. È circa a metà del secondo trimestre quando i medici riscontrano nel feto un problema ai reni. Dopo essersi sottoposta all’ecografia morfologica, alla 20ma settimana, Katie viene a sapere che il suo bimbo è affetto da una malformazione detta valvola uretrale posteriore, che impedirebbe ai suoi reni di espellere correttamente l’urina, accompagnata da un problema ai polmoni.
La terribile diagnosi viene confermata da molti altri medici, ma è solo quando si reca in California per un ultimo consulto che tutte le speranze di Katie vengono definitivamente stroncate e i medici le prospettano per la prima volta l’ipotesi di ricorrere ad un aborto tardivo. Dopo un’accurata e dolorosissima riflessione, Katie capisce che è inutile portare a termine la gravidanza, solo per vedere il suo bambino soffrire e morire dopo poche ore dalla sua nascita.
Jane e la sua faticosa decisione
Jane invece viene dalla Virginia. Tre anni fa, all’età di 38 anni, finalmente riceve la notizia tanto desiderata: quella di aspettare un bambino.
Il quad test effettuato durante il secondo trimestre non evidenzia alcuna anomalia cromosomica, così a Jane non viene proposto nessuno degli accertamenti più mirati a cui di solito si sottopongono le donne sopra i 35 anni.
È solo quando si sottopone ad un’ecografia, intorno alla 20ma settimana, che,per la prima volta, i medici le dicono che potrebbe esserci un problema al cuore; ma è l’ecografia della 27ma settimana a rivelare che il bambino di Jane ha un grave difetto cardiaco che colpisce soprattutto i bambini affetti dalla sindrome di Down, e che ha il 50% di possibilità di essere affetto dalla stessa sindrome.
Nonostante il parere contrario di chi ha praticato l’ecografia, Jane si sottopone ad amniocentesi, e vede confermati i timori iniziali: il bimbo è affetto dalla sindrome di Down. Jane decide quindi di abortire, affrontando una spesa di ben 11.000 dollari, perché sono poche le cliniche che praticano aborti tardivi. All’ultima ecografia a cui si sottopone in clinica, a Jane viene comunicato che il suo bambino ha anche alcune cisti al cervello, cosa che la rende ancor più determinata nella sua decisione di non portare avanti la gravidanza. Vista la sua età, infatti, teme di lasciare solo al mondo un bambino che avrà sempre bisogno di cure.
Entrambe queste donne hanno attraversato momenti estremamente tragici e dolorosi ma, se potessero tornare indietro, rifarebbero la stessa e identica scelta, per risparmiare inutili sofferenze ai loro bambini.
Secondo voi è giusto togliere non solo a loro, ma a tutte noi, la possibilità di scegliere quello che riteniamo essere il meglio per i nostri bambini in una situazione disperata come quelle che vi abbiamo raccontato?
Liberi di scegliere!!!
Non mi riferivo a qulo che lei dice ma ale persone che non a passato questa cosa io sono rimasta incita anche con le precauzioni per non rimanere e anche adeso mi sento male perché o abortito e quello che dico
Paola Loretto lotta con tutte le tue forze tieniti impegnata esci con il bambino e stai molto attenta a volte la solitudine dovrà nella nostra testa d ch porta alla depressione e sarà difficile poi uscire certo tu con tanti problemi che stai affrontando e normale che ti senti sola ma hai il tuo meraviglioso bambino che vi da tanta compagnia io. Amo i bambini come niente altro al mondo se fosse possibile vorrei vivere solo con loro
Io l ho perso a 6mesi….cresceva fuori..e.nn.cresceva dentro…è.nato.morto..ma.se.doveva nascere su una.sedia a rotelle…la.vita di.entrambi.sarebbe finita
Se sai.che tuo figlio nasce con.problemi gravi…spastico..celebroleso..allorabunica scelta è questa…ma.se.ruo.figlio.sta bene..xke.ucciderlo???
Quindi se sta male lo si può “uccidere”, se sta bene no… qui c’è qualcosa che non quadra.
Sono decisioni difficili
Io la mia prima figlia ha la sindrome di Down dopo 5anni sono rimasta incinta dopo aver fatto il prelievo dei villi mi dissero che tutto andava bene ed era una bimba .
Una mattina mi attiva una telefonata dall’ospedale e mi dissero che era arrivato il risultato completo e che la mia bimba aveva un’anomalia sarebbe stata affetta da nanismo. Mi è croĺlato il mondo addosso. Mi hanno fatto fare degli altri esami e per fortuna si erano sbagliati
Io comunque ero pronta ad abortire perché non so se sarei stata all’altezza di crescere due figli disabili.
Oggi sono una mamma Felice perché mia figlia mi fa diventare nonna
Ecco…nn è facile parlare e giudicare se nn.si è nella.sutuazione
Infatti non è facile
Mi era stato proposto di abortire al sesto mese, dicevano che mia.figlia aveva una malattia cromosomica, che era senza ano ecc… Rifiutati…mi sentì di farlo.in quell’,istante, sentì come una voce dirmi di andare via da.quel posto.
Trovai una dottoressa meravigliosa, il ginecologo mi aveva abbandonata, avevo arteria unica ombelicale e per lui non era una buona a gravidanza.
Alla fine mia figlia nacque di 33 settimane ma sana come un pesce.
Nessuna malattia, nulla di nulla…oggi ha sei anni.
Nonostante.la.mia.storia andata bene.non mi sento di puntuare il.dito verso chi prende.la.terribile decisione dell’aborto terapeutico, una mamma sa sempre ciò che e’ più giusto
Pure io. La penso. Così
Ho subito due aborti spontanei tra le mie due gravidanze portate a termine! Erano forme incompatibili con la vita entrambe le volte! Io rispetto la vita è chi ce l’ha donata … sono favorevole solo in casi estremi e senza speranza! Io non so se lo farei bisogna trovarsi in certe situazioni! Poi si può parlare!!! Mai giudicare!!!!!
Delle volte si sbagliano e il bambino sta bene e sempre una decisione da prendere e si da una risposta che non si ammalato e sempre un’esame di coscenza
Giudicare nn è mai giusto!!! Chi giudica dovrebbe sempre lavarsi la bocca prima di farlo…… xche nessuno sa e vive quello che vive la persona che fa una scelta….