Iniziare a camminare: l’emozione dei primi passi

Iniziare a camminare è un momento davvero importante sia per il bambino che per i suoi genitori.

Riuscire a muovere i primi passi, tuttavia, rappresenta solo la fine di un percorso articolato e fatto di tante piccole tappe. Lo sviluppo psicomotorio del bambino, del resto, non è un processo uguale per tutti e, pertanto, non è possibile definire uno schema di riferimento. Una cosa è certa: il piccolino comincerà a camminare quando si sentirà veramente pronto!

Iniziare a camminare: a che età?

Una delle domande che più spesso si pongono i genitori è la seguente: quando un bambino inizia a camminare da solo?

Come già detto, non ci sono regole fisse: i bambini possono tanto iniziare a camminare a 6 mesi quanto iniziare a camminare a 18 mesi. Ciascun piccino segue i propri ritmi naturali, realizzando un personale percorso alla conquista della propria autonomia. Del resto che il bambino cammini prima o dopo non è indice di maggiore o minore intelligenza.

È importante, pertanto, che i genitori non gli trasmettano la propria tensione e che non lo forzino, ma che assecondino piuttosto i suoi tempi, complimentandosi con lui per i traguardi raggiunti.

 

Iniziare a camminare: le principali tappe

Di seguito proponiamo un calendario delle principali tappe che porteranno il bambino a camminare:

  • 5 mesi: comincia a tenere la testa dritta sul collo
  • 6 mesi: comincia a stare seduto senza appoggiarsi
  • 9 mesi: acquisisce una maggiore sicurezza e perfeziona la posizione da seduto
  • 9-10 mesi: comincia a gattonare
  • 11 mesi: riesce a stare in piedi e compie i primi passi reggendosi a un appoggio
  • 12-13 mesi: comincia a camminare da solo

Naturalmente si tratta di un prospetto di massima che va letto in base alle caratteristiche personali del bambino.

 

Come iniziare a far camminare un bambino

Lo ribadiamo ancora: iniziare a camminare a 10 mesi o iniziare a camminare a 14 mesi non fa differenza!

Il bambino deve essere lasciato libero di effettuare il proprio percorso verso l’autonomia. Tuttavia mamma e papà possono motivare il piccolo a camminare, stimolandone la curiosità. Ad esempio possono collocare il suo gioco preferito a poca distanza dal bambino, affinché compia dei passi per raggiungerlo. Inoltre in questa fase è opportuno non porre limiti al desiderio esplorativo del piccolo, in modo tale che egli possa allenare la propria capacità di coordinamento e di equilibrio, oltreché rafforzare i muscoli delle gambe e delle braccia.

A tal fine si consiglia di mettere in sicurezza la casa, in modo di renderla “a misura di bambino”: ad esempio è possibile montare paraspigoli e copriprese, posizionare sul pavimento tappetini antiscivolo e nascondere gli oggetti pericolosi.

Altro dilemma: mettere le scarpe al bambino o lasciarlo a piedi nudi? L’opzione giusta è la seconda per i seguenti buoni motivi:

  • il bambino si sentirà più libero e sicuro
  • rafforzerà i piedini e le caviglie
  • favorirà lo sviluppo della pianta dei piedi
  • migliorerà l’equilibrio

 

Iniziare a camminare tardi: quando bisogna preoccuparsi?

In primo luogo è importante che i genitori, come spesso accade, non prendano come metro di paragone i coetanei del proprio figlio. Piuttosto essi dovrebbero tenere in considerazione i nuovi traguardi conquistati ogni giorno dal bambino e in che misura è riuscito a superare se stesso.

Se il piccolo tarda a iniziare a camminare è anche possibile che ciò sia dovuto al fatto che si tratta di un bambino particolarmente prudente. Egli, in altri termini, desidera essere pienamente sicuro del proprio equilibrio e della propria capacità di gestire le cadute, prima di fare i primi passi in piena autonomia. Questa eventualità, del resto, preannuncia che il bambino diventerà una persona previdente, ragionevole e perfezionista.

Qualora il piccolo non avesse ancora cominciato a camminare intorno ai 18-20 mesi, è opportuno rivolgersi al proprio pediatra di fiducia. 

 

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