Ad imparare si inizia da appena nati, ma alcune cose sono più difficili di altre, imparare a parlare per esempio, può essere particolarmente difficile per alcuni bambini: vediamo assieme come possiamo aiutare nostro figlio a dire la sua “prima parola” quanto prima.
Il primo passo verso la parola è la “lallazione” che ha inizio attorno al quarto mese di vita del bambino e consiste nell’emissione di suoni casuali da parte del neonato.
Anche prima della lallazione il bambino emette suoni e gorgoglii, ma questi sono del tutto casuali e man mano che il piccolo si sviluppa va sostituendoli con suoni sempre più simili alle parole sentite dagli adulti.
Il momento più propizio per iniziare a parlare è circa verso il nono mese di vita, ma alcuni possono impiegare più tempo: l’importante è, in ogni caso, non forzare il bambino in alcun modo. Con il tempo imparerà a parlare, abbiate pazienza.
I genitori ricoprono un ruolo importantissimo nello sviluppo del bebè e possono, “completando” i suoni del piccolo, suggerirgli le giuste vocalizzazioni da emettere incoraggiandolo così a dire la sua prima parola di senso compiuto.
L’importante è mantenere la calma e non allarmarsi se il vostro bambino sembra non voler parlare: sono pochi infatti, i casi in cui è veramente necessario rivolgersi ad un pediatra.
E’ stato dimostrato da recenti ricerche che il 4% del bambini non pronuncia nessuna parola fino ai tre anni di vita a tre anni, e, in questo caso per esempio, chiedere il consiglio di un medico pediatrico sarebbe lecito e consigliato.
Potrebbe trattarsi di un problema dell’udito, molti bambini sordi infatti faticano a parlare poiché non sentono alcun suono “da imitare”. Consultate anche un logo-pediatra.
Altri studi mostrano come le bambine in genere risultino più precoci dei maschietti per quanto riguarda il parlare: al nono mese il 32% pronuncia la prima parola rispetto al 27% dei maschietti.
La lallazione cambia anche a seconda della lingua parlata dai genitori, il processo di apprendimento “della parola” però rimane sempre lo stesso; i bambini infatti imparano a usare i muscoli della laringe, che agiscono sulle corde vocali.
Per facilitare questo percorso i genitori devono preoccuparsi di scandire bene le parole, pronunciandole. E’ sconsigliato usare toni troppo giocosi, i bambini si divertono, ma se capiscono male, imparano di conseguenza.
Può risultare altrettanto utile raccontare ai bambini cosa state facendo sul momento, perché assimilano le informazioni e con il tempo iniziano a dimostrare di aver acquisito le informazioni.