15 dicembre 2023 –
La conciliazione tra vita professionale e familiare è una sfida quotidiana per molti genitori. Gianluca Massini Rosati, CEO di Allcore, ha recentemente attirato l’attenzione per la sua insolita soluzione: portare il suo bambino di 5 mesi in ufficio.
Questa scelta ha scatenato un vivace dibattito: è davvero una soluzione praticabile o solo un gesto simbolico?
Una soluzione possibile ma controversa
Massini Rosati in un post su Instagram afferma che la sua decisione di portare il figlio in ufficio è un modo per bilanciare le responsabilità lavorative e familiari. Grazie alla politica di smart working adottata dalla sua azienda, questa soluzione sembra funzionare per lui.
Tuttavia, questo approccio suscita perplessità: è realmente fattibile per tutti i genitori, specialmente per chi lavora in ambienti meno flessibili come le fabbriche? E l’ufficio è davvero un ambiente adatto a un bambino?
Le critiche: esibizionismo o modello di paternità?
Non tutti hanno visto di buon occhio la scelta di questo papà in carriera. Infatti alcuni genitori l’hanno giudicata come un atto di esibizionismo, paragonandola ad altre figure pubbliche che hanno cercato visibilità mostrando momenti di vita familiare, come Elon Musk.
Al contrario, altri hanno apprezzato questo gesto come un importante passo verso la condivisione dei compiti genitoriali.
Verso congedi parentali più flessibili e inclusivi
Molti sostengono che la vera soluzione per la conciliazione tra lavoro e famiglia risieda in congedi parentali più lunghi e flessibili. Attualmente, il congedo di paternità in Italia è limitato a 10 giorni, mentre i congedi parentali massimi arrivano a 10-11 mesi divisi tra entrambi i genitori. Questo sistema sembra non essere sufficiente, come dimostrano i 44 mila dimissioni di donne nel 2022 per difficoltà nel conciliare lavoro e maternità. È quindi fondamentale una riforma che offra maggiori tutele e flessibilità per i genitori lavoratori.
La storia di Gianluca Massini Rosati ha acceso un importante dibattito sulla conciliazione tra lavoro e famiglia. Mentre la sua soluzione può non essere adatta a tutti, mette in luce la necessità di un cambiamento culturale e strutturale nelle politiche di lavoro, per garantire che genitori e figli possano prosperare senza sacrificare l’uno per l’altro.