Il manuale della perfetta gravidanza recita che il periodo di gestazione è di 40 settimane (cioè 280 giorni), ma, non a caso, il parto ha una “data presunta”. Non è facile, infatti, sapere con esattezza il giorno di nascita del proprio bambino che può anticipare, ma può anche non voler uscire più!
Ebbene, se il bimbo non vuole nascere niente paura! Agitarsi non serve a nulla, anche se è più che lecito, visto il peso del pancione, la difficoltà nel muoversi e la stanchezza per la lunga attesa.
Sulla scia di vecchie credenze o illusori consigli che assicurano di accelerare il travaglio… ecco tre cose che è meglio evitare, perché inutili o addirittura dannose!
1. Fare le scale
Salire e scendere dagli scalini non serve a stimolare le doglie. Tutt’al più serve a mantenersi in forma… Il bimbo, infatti, non è un frutto maturo che con gli scossoni cade dalla pianta!
2. Ricorrere al calendario lunare
Alzi la mano chi non ha mai sentito parlare del cambio di luna! Anche se la luna influisce sul ciclo delle maree e probabilmente su quello mestruale, non ci sono dati comprovati che abbia effetto anche sulle nascite. I bambini, infatti, nascono in tutti i giorni dell’anno!
3. Fare il bagno in acqua troppo calda
Attenzione alla temperatura! Se è vero che fare un bagno o una doccia è molto utile per rilassare il corpo e stimolare il travaglio, l’elevata temperatura (37-38 gradi) può essere invece dannosa. Il calore provoca la dilatazione dei vasi sanguigni, facendo scorrere il sangue più abbondantemente nelle vene e nei capillari periferici, e riducendo la quantità di sangue al cuore, all’utero e alla placenta.
Scoprite piuttosto se il vostro bimbo sta bene affidandovi a semplici esami di routine, prescritti di prassi dal ginecologo. Prima di tutto l’ecografia, per sapere se il liquido amniotico è presente in quantità sufficiente. Poi il monitoraggio, in cui, tramite una fascia messa sulla pancia della mamma viene rilevato il tracciato del battito cardiaco del feto ed eventuali contrazioni. Se tutto è nella norma, state tranquille!
Va detto che, comunque, la tendenza oggi è quella di non aspettare più del nono giorno dopo il termine. Superato anche quella data, il parto viene indotto.