Parlare alla pancia sembrerebbe inutile: una ricerca sperimentale condotta a Barcellona dimostra che il feto nel pancione non riesce a percepire le parole ma reagisce vivacemente al suono della musica classica.
Il bambino nel pancione non riesce a distinguere la voce umana
La caduta di un mito. Tutte le donne teneramente convinte che parlare al feto durante la gravidanza sia fondamentale per il suo sviluppo dovranno ricredersi.
Uno studio sperimentale coordinato dalla dottoressa catalana Marisa Lopez-Teijon insieme all’equipe medica dell’Institut Marquès di Barcellona, conferma infatti che i bambini nel grembo della madre sono ben protetti anche a livello acustico e riescono a percepire solo suoni ovattati e confusi mentre qualcuno parla o canta una canzone.
La dottoressa Teijon è uno dei massimi esperti negli studi sull’udito fetale e per questo l’Università di Harvard l’ha insignita del Premio Ig Nobel. Come spiega chiaramente la specialista, il bambino non riesce a percepire suoni trasmessi attraverso la pancia; se lo si vuole stimolare bisogna optare per melodie di genere classico trasmesse per via vaginale.
Il feto muove testa, braccia e bocca ascoltando una famosa sonata di Bach
A riprova della sua tesi, Marisa Lopez-Teijon insieme ai suoi collaboratori ha somministrato un repertorio di musica classica a un gruppo di donne tra la quattordicesima e la trentanovesima settimana di gestazione.
Per riuscire nell’intento l’equipe a messo a punto una speciale sonda chiamata Baby Pod che trasmette suoni a una frequenza di 54 decibel attraverso la vagina. Le melodie sono state trasmesse sia con la sonda transvaginale che attraverso cuffie audio posizionate sul pancione.
Nel primo caso i risultati sono stati sorprendenti; attraverso apparecchi ecografici infatti i medici si sono accorti che i feti percepivano volentieri le composizioni di Bach (in particolare la “Partita in la minore per flauto solo”) e reagivano ad esse muovendo la testa, le braccia e cacciando anche la lingua!
Lo studio ha pertanto confermato che i bimbi nella pancia percepiscono distintamente solo musica, non parole. E hanno gusti anche molto raffinati: non semplici ninna nanne ma composizioni di Johann Sebastian Bach!