Quando si parla di vaccini, qualunque genitore si preoccupa. Che uno sia favorevole oppure no, resta il fatto che non si sta discutendo di noccioline, ma della salute dei nostri figli.
Per questo, come mamma, credo sia fondamentale informarsi per poter decidere in modo consapevole.
La domanda che continuo a pormi è: “temo più i rischi di una vaccinazione o, se non vaccino i miei figli, il rischio di contrarre la malattia con le sue eventuali conseguenze?”
Nei giorni scorsi, a Milano ho avuto occasione di partecipare a un incontro dedicato proprio a questo argomento: “Passato, Presente e Futuro: Attualità e Prospettive delle Vaccinazioni in Italia”.
A condurlo è stato il Dottor Piercarlo Salari che ci ha regalato una panoramica sulla situazione attuale e sugli obiettivi futuri, con un focus particolare su una delle infezioni che spaventano di più: la meningite meningococcica.
Il punto della situazione a un anno dal decreto legge
Esattamente un anno fa, è entrato in vigore il decreto legge n. 73 (convertito con modificazioni dalla Legge 31 luglio 2017, n. 119), provvedimento che, in Italia, ha aumentato il numero di vaccinazioni obbligatorie, dall’infanzia all’adolescenza, da 4 a 10.
Due le motivazioni principali della sua applicazione:
- il calo delle coperture vaccinali e la mancanza del raggiungimento degli obiettivi del piano di eliminazione del morbillo e della rosolia congenita
- l’intenzione e la necessità di sottolineare l’importanza della vaccinazione, non solo per la protezione del singolo individuo, ma anche della comunità.
Cosa significa questo? In quale modo vaccinando i nostri figli, facciamo anche il bene della comunità?
Il dottor Salari, lo ha spiegato introducendo quello che può essere definito come il concetto basilare della cultura vaccinale: l’immunità di gregge o di comunità.
Per tutti coloro che vogliono informarsi e approfondire l’argomento da fonti autorevoli, il Ministero della Salute ha quindi messo a disposizione sul proprio sito due recenti pubblicazioni: “Parliamo di Protezione Migliorare le coperture delle vaccinazioni pediatriche ” e “Parliamo di esitazione. Accrescere la fiducia nella vaccinazione e le coperture vaccinali”.
La situazione attuale
Nonostante il decreto legge stia portando buoni risultati nella direzione prefissata (l’esavalente, per esempio, ha raggiunto nuovamente la soglia del 95%), ci sono ancora degli obiettivi da raggiungere, come quello di eradicare definitivamente malattie quali poliomelite, diferite, ma anche pertosse e morbillo.
Conseguentemente al calo delle coperture vaccinali, infatti, alcune malattie che un tempo erano ben controllate, si sono ripresentate. Il morbillo è una di esse. Nel nostro Paese, nel 2017, si sono verificati quasi 5000 casi (1). La pericolosità di questa infezione non andrebbe sottovalutata: il morbillo, infatti, non è una malattia esente da rischi e può causare anche la morte di chi ne viene colpito.
Per queste ragioni, ristabilire una soglia di copertura vaccinale per questa infezione pari al 95%, è un altro importante obiettivo che il programma vaccinale si è prefissato di raggiungere.
Vaccinarsi in gravidanza contro Difterite, Tetano e Pertosse
Nelle popolazioni vaccinate, si è osservato un ritorno di un’altra infezione, la pertosse (2). Ritorno dovuto anche al fatto che, quando è stato introdotto il vaccino 30 anni fa, non venivano utilizzate le dosi di richiamo. Per questo, attualmente, la prima dose, la seconda e la terza vengono fatte a 6-8 settimane di distanza, a cui si aggiunge un’ultima dose di richiamo verso i 2 anni.
La pertosse è una malattia che, contratta nei primi mesi di vita, può essere molto grave, addirittura, mortale. Le sue conseguenze possono essere molteplici: gravi difficoltà respiratorie ed episodi di apnea, disturbi neurologici, problemi digestivi, polmoniti, broncopolmoniti, otiti, encefaliti con il conseguente rischio di danni cerebrali permanenti.
Dal momento che, la prima dose di vaccino è prevista a partire dal terzo mese di vita del neonato, un modo per proteggerlo preventivamente da questa infezione nei mesi in cui non può essere vaccinato lui stesso, è quello di vaccinare la mamma durante la gestazione.
Vaccinare la donna incinta, infatti, oltre a proteggere lei stessa, consente il trasferimento passivo di anticorpi in grado di immunizzare il neonato fino al momento in cui può essere direttamente vaccinato.
Il vaccino non è disponibile in forma singola, ma in forma combinata con difterite e tetano (dTp). Si tratta di una singola dose somministrabile tra la 28esima e la 32esima settimana, perché è in quel periodo che l’efficacia raggiunge il suo apice (93%). La vaccinazione va ripetuta ad ogni gravidanza.
Essendo inserita nel Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale, inoltre, questa vaccinazione è gratuita.
La storia di Amelia: Mamme Contro la Meningite: #VsMeningitis
Durante l’incontro con il dottor Salari si è parlato molto anche di un’ infezione poco comune, ma purtroppo molto seria: la meningite meningococcica.
In questa occasione, Amelia Vitello, Presidente del Comitato Nazionale Contro la Meningite, ha portato la sua testimonianza, non solo come Presidente, ma soprattutto come mamma.
Amelia infatti, nel 2007 ha perso Alessia, la sua piccolina di 18 mesi, proprio a causa di questa terribile infezione.
Con coraggio, ha scelto di mettere a disposizione la sua triste e dolorosa esperienza, per invitare tutti a riflettere, spiegando come la prevenzione attraverso la vaccinazione sia fondamentale.
Si tratta, infatti, di una malattia che può essere letale in meno di 24/48 ore. Per questo è necessario agire preventivamente sull’individuo sano. Il 10% dei soggetti contagiati muore, nonostante riceva un trattamento antibiotico adeguato.
Anche tra i sopravvissuti, le conseguenze possono essere gravissime: il 10-20% è sottoposto ad amputazione, o a un danno cerebrale o ancora perdita dell’udito o, infine, disturbi dell’apprendimento.
In seguito alla perdita della sua bambina, Amelia Vitello è diventata protagonista, insieme ad altre mamme che hanno conosciuto questa malattia, di una campagna globale volta a collegare appunto, tra loro le mamme per sensibilizzarle sulla meningite meningococcica.
Mamme Contro la Meningite, questo il nome dell’iniziativa, è volta anche a sottolineare l’importanza della prevenzione attraverso la vaccinazione contro la malattia. Attualmente, sono disponibili vaccini che contribuiscono alla protezione nei confronti di 5 sottogruppi di meningococco: A, B, C, W-135 e Y.
Guardare ai vaccini come un’offerta di vita. Questa la conclusione dell’intervento di Amelia Vitello: un invito a riflettere.
Post in collaborazione con Educom
Fonti:
- European Centre for Disease Prevention and Control Measles and rubella monitoring reports [Internet]. Stockholm: ECDC; c2005-2016. [cited 12 June 2012]. Available from: http://ecdc.europa.eu/en/healthtopics/measles/Pages/index.aspx
- Pertussis – Annual Epidemiological Report 2016 [2014 data]. Available from: https://ecdc.europa.eu/en/publications-data/pertussis-annual-epidemiological-report-2016-2014-data