Uno studio pubblicato sul Journal of Environmental Psycholog ha rivelato che circa il 30-40% dei bambini americani che consuma abitualmente prodotti di origine animale non sa che quei cibi provengono da animali uccisi. L’inconsapevolezza dei bambini è dovuta a un insieme di fattori che dipendono principalmente dalla famiglia, la quale dovrebbe rendere maggiormente consapevoli i figli di ciò che mangiano.
Lo studio americano che fa discutere
Uno studio pubblicato sul Journal of Environmental Psychology ha messo alla luce un verità importante: dai 3 ai 4 bambini ogni 10 non sa che wurstel, bacon, polpette e hamburger sono prodotti di origine animale. I ricercatori hanno intervistato 176 bambini di età compresa tra i 4 e i 7 anni: circa il 40% di loro ha ammesso di non sapere che molti dei prodotti consumati abitualmente fossero derivati animali.
Anche chi ne era consapevole comunque non ha mostrato piena consapevolezza circa il processo che parte dall’animale e arriva alla bistecca nel piatto, passando per la macellazione.
Tale realtà è dovuta a diversi fattori: i genitori spesso tengono all’oscuro i figli circa l’origine degli alimenti per evitare di traumatizzarli, inoltre molti dei cibi hanno nomi e forme che non richiamano l’animale da cui derivano.
Rendere più consapevoli i bambini: si può fare?
Lo studio condotto ha fatto riemergere un problema già noto: è opportuno rendere consapevoli i bambini circa la provenienza di ciò che mangiano, anche a costo di impressionarli?
In parte sì, anche perché le abitudini alimentari incidono sulla salute dell’ambiente oltre che su quella del bambino.
L’avere consapevolezza di ciò che mangia e dell’origine degli alimenti gli permetterà di scegliere consapevolmente in futuro e di riconoscere l’importanza di ciò che metterà nel piatto.
Vero è che ad esempio che le carni lavorate, come wurstel, salsicce, insaccati, sono state dichiarate cancerogene dall’OMS.
“Alcuni alimenti possono essere poco sani, ma se la dieta è la più varia possibile non ci sono problemi, né per gli adulti, né per i bambini” dichiara Sergio Conti Nibali, responsabile dell’Associazione culturale pediatri.
La carne è dunque un alimento importante per i bambini, che non va eliminato dalla loro dieta, solo che va moderato il consumo, magari variando la fonte di proteine con legumi, uova e latticini.
La loro consapevolezza nel sapere cosa hanno realmente nel piatto potrebbe portarli a rifiutare di mangiare la carne, magari solo per un periodo, ma sul lungo termine avranno maggiore consapevolezza del fatto che ciò che scielgono di mangiare impatta sulla loro salute e su quella degli altri.