Una coppia americana sogna di aumentare in famiglia ma le loro speranze sono messe a dura prova dal complesso iter burocratico delle adozioni, allora tenta con i social e con un profilo su Instagram realizza il proprio desiderio. In Italia sarebbe stato possibile?
Quando i Social sono a servizio dell’uomo
Questa è la storia di Jaimie e Brian che desideravano immensamente avere un terzo figlio ma non potendo averlo in modo naturale si convincono ad iniziare il percorso per adottarlo.
Si tratta, però, di una strada tutta in salita che lascia spazio a poche speranza.
Malgrado ciò la coppia americana non si lascia scoraggiare e apre un profilo Instagram in cui racconta il proprio ménage quotidiano, mettendo in evidenza l’amore per la famiglia e il desiderio di adottare un bambino.
Proprio la genuina semplicità del profilo @jaimieandbrianadopta deve aver conquistato i genitori naturali di Christian, che hanno deciso di affidare il loro bambino a Jaimie e Brian affinché se ne prendano cura.
In Italia adozioni complicate
In America è stato possibile per i due coniugi adottare Christian perché la legge sulle adozioni indipendenti lo permette infatti, chi non può provvedere ai propri figli può scegliere la famiglia a cui affidarli e permetterne l’adozione.
È un servizio che viene gestito da un’avvocato e da un’agenzia a nome di chi desidera affidare ad altri i propri figli, perciò è una procedura veloce che si prende cura dei minori in tempi minimi.
In Italia tutto ciò non sarebbe stato possibile perché la legge sulle adozioni rende l’iter complicato a tal punto che, secondo i dati della Commissione Adozioni Internazionali, le richieste di adozione nel Bel Paese sono passate da 1548 nel 2016 a 1168 nel 2017.
La legge 184 del 1983, poi modificata nel 2011 dalla legge 149, rende la procedura infinitamente lunga, con costi esorbitanti e centinaia di documenti da presentare.
Impossibile non scoraggiarsi. Inoltre solo le coppie eterosessuali sposate da 3 anni possono accedere alla richiesta di adozione.
Così mentre la voglia di genitorialità di molte persone si perde dentro un faldone 19.245 bambini italiani continuano a vivere in strutture protette.