Quando si tratta di prestare attenzione a gravidanze indesiderate, i metodi contraccettivi sono vari e adatti a ogni esigenza. Oltre all’uso dei contraccettivi però, tantissime donne si affidano ad alcune app che segnalano il periodo fertile.
Le applicazioni sono molte ed ognuna di esse si basa su metodi diversi e da qualche anno a questa parte sono spuntate come funghi nei vari store come iTunes e Google Play e una in particolare è finita nell’occhio del ciclone. Queste App sono davvero affidabili? Una ricerca medico – scientifica ha provato a dare una risposta.
Un’app contraccettiva nell’occhio del ciclone
È successo in Svezia: dove l’app contraccettiva Natural Cycles, usata da oltre 500mila persone, è accusata di aver “provocato” gravidanze indesiderate. È finita così al centro delle cronache, additata da alcuni ospedali.
Dai media sono stati riportati 37 casi di gravidanza indesiderata. Invece nel comunicato ufficiale dell’azienda produttrice i casi sono 51.
La Natural Cycles, l’azienda che ha sviluppato l’applicazione, si è trovata a dover rispondere all’agenzia per il controllo di farmaci e contraccettivi della Svezia, la Medical Product Agency.
L’azienda madre dell’app contraccettiva si è giustificata precisando che nessun metodo contraccettivo è efficace al 100%. Nel dettaglio, dati alla mano, la Natural Cycles ha riportato percentuali di efficacia del 93%, 99% se l’app si usa in modo corretto.
Per uso corretto intendono l’utilizzo di protezione durante i giorni rossi, ossia quelli più fertili. Questo lo scudo utilizzato per giustificare i casi di gravidanza indesiderata.
Una risposta concreta arriva dalla scienza
Dalle statistiche risulta che moltissime giovani si affidano alle applicazioni per conoscere il periodo fertile attraverso la misurazione della temperatura corporea ed evitare così una gravidanza indesiderata.
Ma visti i recenti casi di gravidanze non volute causate da applicazioni, la scienza ha deciso di intervenire con una ricerca appropriata per capire se veramente queste app sono affidabili oppure no.
Anche se la risposta sembra chiara, gli esperti della Facts (Fertility Appreciation Collaborative to Teach the Science) ossia un’organizzazione che si occupa della diffusione dei metodi di riconoscimento della fertilità femminile, hanno svolto una ricerca approfondita per tentare di dare una risposta definitiva.
I ricercatori hanno iniziato il loro studio con una review sistematica di tutte le app disponibili sugli App Store. Hanno identificato ben 95 applicazione che presumono di “proteggere” da gravidanze indesiderate. Di queste 95 hanno poi eliminato quelle contenenti un disclaimer che avvertisse di non utilizzarle per evitare gravidanze.
Sono rimaste così 40 applicazioni, pensate per indicare i periodi di fertilità. I ricercatori hanno quindi valutato l’efficacia di queste 40 applicazioni cercando di capire i metodi utilizzati per identificare i giorni fertili.
Il risultato? Solamente sei delle 95 applicazioni di partenza sono risultate efficaci al 100%. Concludendo, una risposta più che concreta è arrivata dalla scienza. Diffidate dall’utilizzo di applicazioni per scongiurare gravidanze indesiderate e affidatevi agli usuali metodi attestati come efficaci.