L’infezione da virus dell’Herpes simplex di tipo 2 (HSV-2) durante la gestazione avrebbe un ruolo determinante nell’incrementare il rischio di autismo per il nascituro: dopo che in passato delle ricerche avevano messo in luce il legame tra questa forma di affezione genitale e le possibilità che il feto potesse sviluppare un disordine dello spettro autistico, di recente sono stati diffusi i risultati di uno studio condotto dalla Columbia University di New York: l’indagine contribuisce a confermare questa tesi e ha anche una notevole rilevanza dato che è la prima a provare l’evidenza immunologica della correlazione.
La relazione tra autismo ed herpes in gravidanza
In passato, negli Stati Uniti era stato messo in evidenza come l’Herpes simplex colpisca il 20% delle donne in età fertile e che, se l’infezione subentra durante le prime fasi della gravidanza, si raddoppiano le probabilità che il feto possa sviluppare una forma di autismo.
Adesso, sempre da Oltreoceano, arrivano nuove evidenze: lo studio realizzato dal Center for Infection and Immunity della Columbia University ha confermato la relazione tra herpes genitale (e dunque gli anticorpi materni in risposta all’HSV-2) e autismo: la rilevanza di questa indagine è stata tale che, oltre a proporsi come la prima in questo ambito, è stata anche divulgata dal Journal of the America Society for Microbiology.
In che modo è stata condotta la ricerca? A spiegarlo è stata Milada Mahic, dottoressa a capo dell’équipe di lavoro presso l’ateneo e che ha svelato come il neurosviluppo del bambino nei primi anni di vita sia influenzato da forme di herpes che causano nelle future mamme una infiammazione nelle vicinanze dell’utero. A suo dire, è la risposta immunitaria della donna in gravidanza all’HSV-2 a “fungere da moltiplicatore di rischio”: il suo team si è concentrato sull’analisi di cinque agenti patogeni (tra cui il virus dell’herpes genitale di tipo 1 e 2 e anche il Toxoplasma Gondii) che, come è noto, vengono trasmessi attraverso i rapporti sessuali e sono tra le cause anche di aborti spontanei. Ai risultati dello studio si è giunti prelevando, in due diversi momenti (a quattro mesi e mezzo di gravidanza e dopo il parto), dei campioni di sangue su mamme con figli autistici e su donne ai cui bambini non è stato diagnosticato l’autismo.
Esiste una correlazione anche nei feti femmina?
I dati forniti dal team “fotografano” una situazione che conferma la tesi di partenza: l’attivazione del sistema immunitario della madre nella fase iniziale della gravidanza raddoppia le probabilità che il feto sviluppi problematiche a lungo termine quali i disturbi dello spettro autistico. Analizzando nel dettaglio l’esito della ricerca, anche il dottor John Snow, esperto di Epidemiologia e direttore del Center for Infection and Immunity, ha sottolineato che le infiammazioni e le lesioni da herpes genitali innalzano il rischio di autismo, ma ha pure aggiunto che l’indagine dovrà essere ampliata in futuro: al momento, i risultati riguardano solo i feti maschi e dunque non si può dire con certezza se il sesso sia un fattore decisivo nello sviluppo di tali disturbi comportamentali.