È possibile attenuare in maniera naturale i dolori del parto? Secondo i sostenitori delle pratiche omeopatiche la risposta è positiva. Essi ritengono, infatti, che l’omeopatia, che sta prendendo sempre più piede a discapito della medicina tradizionale, rappresenti la soluzione migliore per velocizzare il travaglio e lenire i dolori. Tra i rimedi più apprezzati vi sono i granuli di Apermus. Di seguito tutti i dettagli.
Ricordiamo in via preliminare che l’omeopatia è una corrente medica non convenzionale che si basa sul principio di similitudine del farmaco: essa, infatti, prevede l’assunzione di sostanze simili all’agente che induce il disturbo che si intende curare. In questo modo si stimolano le difese immunitarie dell’organismo, in grado di accelerare il processo di guarigione.
I granuli di Apermus
Tra i rimedi omeopatici più gettonati per ridurre la sintomatologia dolorosa del travaglio vanno segnalati i granuli di Apermus, i quali sfruttano i principi attivi di 3 diverse piante:
– La caulophyllum, meglio nota come radice delle donne, è una pianta originaria del Nordamerica, che veniva utilizzata dai nativi americani per aiutare le donne durante il parto e il post-parto. Questa pianta, infatti, è in grado di agire positivamente sul tono muscolare dell’utero, favorendo le doglie, accelerando il travaglio e riducendo i dolori post-parto.
– La pulsatilla, che appartiene alla famiglia delle Ranunculaceae, è una pianta particolarmente indicata per ridurre in maniera significativa i dolori delle contrazioni nella fase del travaglio.
– La cimicifuga (actae racemosa), anch’essa appartenente alla famiglia delle Ranunculaceae, è una pianta erbacea diffusa in Nordamerica e ricca di alcaloidi, terpeni e isoflavoni. Essa è nota per le sue proprietà ossitociche, le quali sono in grado di migliorare la contrattilità dell’utero.
Grazie a queste tre piante, di cui sono composti i granuli di Apermus, è possibile favorire il parto naturale, agendo positivamente sulla muscolatura dell’utero, di cui si favoriscono tonicità e morbidezza.
Grazie a questo ritrovato non si elimineranno con un colpo di spugna i dolori del parto, ma sarà senz’altro possibile attenuarli.
Si provati,ed è stato come non aver preso niente……tutte sciocchezze…
Ma non vanno ingoiati! ! Vanno sciolti sotto lingua …
Si è mi ha aiutato tantissimo!!
Valentina Perrucchetti Sara Faccio
Gine Vra grazie Cara li sto prendendo e oramai sono agli sgoccioli con la scadenza! Valentina Perrucchetti se li vuoi te li passo io ho mezza boccetta ancora!
Io li ho presi! E li riprenderò tra 3 settimane per il secondo figlio!
provati, con tanta, tanta aspettativa. non hanno funzionato 🙁
Kiara M Antova Ni
Quindi vanno presi durante il parto o quanto tempo prima?
Io li ho provati.. presi regolarmente dalla 34esima settimana.. primo figlio..travaglio di 6 ore..parto naturale, senza analgesia..
Non so se a me non hanno funzionato perchè sono “sfigata” o perchè li ho presi tardi. Di fatto, alla fine, li ingoiavo in modo spropositato ahah
Chiara Prosperi Maura Di Giovanni Silvia Ronzone