Dicono di noi.
Dicono, di noi donne, che siamo multitasking, ma anche invidiose e competitive. Dicono che ci piace la danza, che amiamo il rosa e che con il ciclo scleriamo.
Dicono che siamo acide, quando la nostra opinione non piace. Che non stimiamo le altre donne, soprattutto quelle che hanno più successo di noi o che sono più belle di noi.
Che ci piacciono i fiori, mimose incluse. Che ci innamoriamo troppo e subito.
Dicono che ci facciamo le scarpe a vicenda e che la solidarietà femminile non esiste.
Dicono che possiamo essere delle ottime madri ma anche delle cattive madri. Brave, quando gestiamo tutto noi, con sacrificio, rinunciando a noi stesse. Cattive, quando facciamo del nostro meglio, ma con uno spazio per noi, da preservare con unghie e denti, per non dimenticare chi siamo.
Si dicono tante, troppe, cose su di noi. Alcune sono vere, per molte donne, altre sono un’accozzaglia di stereotipi, buttati giù da chi aveva tempo da perdere, e voglia di sottrarci stima, autostima, rispetto e potere.
Io dico che siamo state bambine meravigliose, piene di gioia, spregiudicatezza, coraggio e forza. Io dico che siamo cresciute affrontando sfide che ci facevano paura e sfide che ci stimolavano.
Dico che lottiamo duramente, combattiamo contro il tempo, contro un mondo che ci vuole tutte uguali, tutte semplici, tutte lineari, tutte decifrabili.
Per quasi tutte le donne, ognuna nella propria profonda diversità, la vita pone un ostacolo: essere donna in un mondo costruito per rendere la strada spianata agli uomini. Un mondo costruito anche con il contributo di altre donne, e di quello di uomini che sanno non sia giusto, ma che non hanno voglia o credono di non avere tempo, per cambiare le cose.
Se potessi rinascere, vorrei comunque rinascere donna, perché credo nelle donne. Perché mi piacciono le donne. Perché stimo chi si impegna, chi lavora sodo, chi ce la fa e chi non ce la fa. Perché nelle donne vedo, spesso, una luce speciale. Gli occhi che non temono di farsi vedere bagnati. Il cuore che non si vergogna. Il coraggio che vince la paura.
Dicono, dicono.
Chi ama parlare di noi, a sproposito, ci ha visto lungo. Sa che c’è qualcosa di grande in molte di noi, qualcosa che potrebbe rendere tutto più bello ed interessante, ma facendo perdere il potere ai troppi bambini capricciosi che ci sono.
Qualunque cosa dicano, l’importante è non crederci ed andare avanti, circondandosi solo delle donne e degli uomini migliori: quelli che non parlano per frasi fatte, ma aspettano di conoscerti, prima di esprimersi.
Eh si, non a tutte piacciono i fiori, in particolar modo, le mimose.