Il nome che abbiamo ha un peso che durerà tutta la vita, per questo dobbiamo stare attenti quando scegliamo il nome per nostro figlio. Vediamo quali errori dobbiamo evitare in questa faticosa scelta.
Sicuramente, già fin dai primi mesi della gravidanza, ci troveremo a fantasticare sul nome da dare al nostro bambino. Da un’indagine eseguita nei social, su un campione di mamme italiane, è emerso che il nome viene scelto principalmente in base a questi fattori:
- piace ad entrambi i genitori
- ricorda una persona cara che non c’è più
- è il nome di un santo
- è il nome di un personaggio famoso o di un protagonista di film/serie tv
- è stato scelto per via del significato
- è poco usato, corto e che non si può rovinare con nomignoli o soprannomi
Fortunatamente le mamme che hanno partecipato all’indagine, avevano le idee ben chiare sul nome da dare al proprio bambino e non si sono fatte trascinare dall’entusiasmo del momento, appioppando allo sciagurato pargoletto nomi ridicoli o impronunciabili. Ma quali sono gli errori assolutamente da evitare?
Scelta del nome: gli errori da evitare
Innanzitutto il nome lo devono scegliere mamma e papà, o al limite fratellini e sorelline.
Non permettete a terzi di convincervi o farvi condizionare, scegliendo un nome di cui potreste pentirvi, soltanto per far felice la zia o la nonna del cugino.
No a nomi ridicoli o dal doppio significato
Il nostro bambino un giorno crescerà e frequenterà la scuola. Sarebbe una vera cattiveria dargli un nome che, abbinato al cognome, suona ridicolo (esempio Teresa Vispa, Rita Esau, Guido Piano ecc.).
Ancora peggio, se ci viene in mente di scegliere un nome che può suonare -maliziosamente- volgare o dal doppio significato, come ad esempio Benvenuta che di cognome fa Vacca, Immacolata, Doloretta, Felicissimo, Generosa, Paziente, Marziale, Illuminata ecc, una condanna per il bambino che rischia di essere preso in giro per il suo nome, un disagio che si porterà a presso tutta la vita, influendo inevitabilmente sulla sfera psicologica e sullo sviluppo della sua personalità.
Rime inopportune e animali
Anche dare un nome che fa rima con il cognome, può essere di cattivo gusto e creare, in un futuro, un disagio nel bambino, e ancora, scegliere il nome simile o uguale al cognome, come ad esempio Antonello Antonelli e Luca Lucia, o dare nomi di animali.
Quindi, a meno che voi siate Chiara Ferragni e Fedez, evitate di chiamare vostro figlio Leone!
Un buon metodo per evitare errori, se non si hanno le idee chiare e si teme di non fare la scelta giusta, sarebbe affidarsi a uno dei tanti libri dei nomi disponibili sul mercato.
Qui è possibile avere una panoramica di tutti i nomi maschili e femminili, lunghi o corti, con relativo onomastico e spiegazione del nome, tutte caratteristiche che possono aiutare nella ricerca del nome adatto.
Con il libro alla mano, si potrebbe iniziare una cernita di tutti i nomi che ci piacciono e che pensiamo potrebbero adattarsi bene al nostro piccolino. Nel momento in cui la cerchia si restringe, per evitare catastrofi, eliminiamo quei nomi che a fianco al cognome non suonano bene, o che per la lunghezza o per il suono, non ci convincono.
Anche abbinare il nome a quello di eventuali fratellini o sorelline, può aiutare a scegliere quello che meglio si addice.
Mitologia e celebrità
Ricordiamo che scegliere un nome della mitologia se non ne conosciamo il reale significato e storia, o di personaggi fantastici o ancora, di protagonisti delle serie tv, può rivelarsi una scelta azzardata, bizzarra e poco fortunata nei confronti di nostro figlio
Le leggi italiane sulla scelta del nome
La nostra Costituzione, in materia di scelta del nome, dice che “è vietato assegnare ai bambini nomi suscettibili di limitare l’interazione sociale e creare in sicurezza” e d’altronde chi non si sentirebbe insicuro, con un nome che addosso gli sta come una etichetta?
La nostra legge vieta anche di imporre al proprio figlio il nome del papà se in vita, a differenza di altri paesi dove si usa utilizzare lo stesso nome paterno accompagnato da Junior, anche utilizzare il nome di un fratello o di una sorella, o un cognome come nome, è vietato.
Se qualche anno fa, l’ufficiale giudiziario poteva rifiutarsi di registrare un bambino con un nome a suo giudizio “ridicolo” o discriminante nei confronti del bambino, adesso non è più possibile, ma in alcuni casi interviene direttamente la Procura, imponendo ai genitori il cambio immediato del nome scelto.