Il termine epilessia è una parola che tuttora ci spaventa e ci disorienta, perché lo colleghiamo ad esperienze poco piacevoli, viste o vissute, e ad una patologia misteriosa, almeno per chi non la conosce a fondo. Di certo, ancora adesso, c’è qualcuno che fatica ad associarla alla gravidanza, perché le due cose sono sempre state ritenute pressoché incompatibili. Oggi, grazie ai nuovi farmaci e alle nuove conoscenze acquisite sulla malattia, anche chi soffre di epilessia può portare avanti una gravidanza senza rischi.
Epilessia e gravidanza: tutto quello che c’è da sapere
Affrontare una gravidanza quando si soffre di epilessia può essere piuttosto problematico per due ragioni principali: la prima è costituita dagli attacchi, che tendono a diventare più frequenti durante la gestazione e possono causare danni al feto; la seconda è rappresentata dai farmaci, che possono aumentare il rischio di malformazioni.
Per scongiurare questi pericoli e affrontare la gravidanza con maggiore serenità, è importante pianificarla e, già prima del concepimento, farsi assistere dal medico, che prescriverà una terapia con meno farmaci (idealmente, uno solo) e l’assunzione di acido folico.
Al momento del parto è importante che la futura mamma sia seguita da personale medico competente, perché lo stress provocato dall’evento può aumentate le possibilità di insorgenza di una crisi.
La testimonianza di una mamma epilettica
In occasione della campagna 2017 di Trenta Ore per la Vita, che si è occupata della raccolta di fondi per le cure dei bambini affetti da epilessia, è importante ricordare la testimonianza della presidentessa dell’AMCE – Associazione Marchigiana contro l’Epilessia, che, in concomitanza con la prima gravidanza, ha scoperto di soffrire di questa complessa patologia. Grazie alle cure mediche e a un po’ di riguardi in più, la protagonista di questa storia è riuscita a portare a termine non una, ma due gravidanze, partorendo regolarmente con parto naturale e riuscendo ad allattare con successo entrambi i bambini.
Tra di voi ci sono mamme che hanno vissuto la sua stessa esperienza? Raccontateci la vostra storia.