L’emangioma infantile è il tumore di tipo benigno più comune fra i bambini. Solitamente regredisce senza dover ricorrere a terapie o interventi particolari ma in alcuni casi può causare delle complicazioni. In Italia circa il 6% dei neonati sono interessati da questo problema.
Le cause che lo provocano sono ancora ignote ma sono stati identificati alcun fattori predisponenti come per esempio il sesso femminile, la placenta previa, la nascita prematura e l’età della mamma avanzata. L’emangioma, dopo la sua comparsa, inizia ad accrescere per un periodo compreso fra i sei e gli otto mesi e successivamente si stabilizza prima di iniziare la fase regressiva. Solitamente impiega qualche anno prima di scomparire completamente senza lasciare tracce.
Quando l’emangioma infantile diventa pericoloso
In alcuni casi l’emangioma causa complicazioni che possono essere piuttosto serie se per esempio interessa zone particolari come la bocca, le palpebre, la zona urogenitale o il naso. Può infatti interferire significativamente con le normali funzioni corporee e talvolta mettere a rischio la vita del neonato. In questi casi specifici la diagnosi deve essere fatta il prima possibile per correre ai ripari.
L’emangioma infantile curato con un nuovo farmaco
Per molti anni i farmaci adoperati per far regredire gli emangioma erano off-label ovvero non specifici per il problema e usati per motivi differenti da quelli indicati in etichetta. Avevano un efficacia variabile compresa fra il 30% e il 70% ma talvolta le complicazioni e gli effetti collaterali che causavano erano gravi.
Da poco tempo si è scoperto che l’uso del betabloccante propranololo, riesce a limitare la prolificazione dell’emangioma accelerandone anche la sua regressione. La sicurezza di questo farmaco è stata certificata mediante uno studio effettuato in 16 paesi del mondo su 460 bambini.
X Luca Molteni