Il sorriso del proprio bambino è la cosa più bella del mondo. Anche quando i giorni sono bui e tutto sembra caderci addosso, basta rifugiarsi negli occhi colmi di gioia dei nostri piccini e tutto svanisce. Per i genitori del piccolo Elliot non è così perché quel visino sempre allegro nasconde un’amara verità.
Elliot Eland: quel sorriso che fa male
Difficile capire se stia soffrendo, se sia triste, se qualcosa o qualcuno lo abbia offeso: il suo sorriso perenne gli impedisce di comunicare con l’esterno. Elliot Eland, un bimbo inglese che ora ha 6 anni, è nato con la rarissima Sindrome di Angelman, una malattia cromosomica che non permette a chi ne è affetto di smettere di ridere e ne compromette l’apprendimento. Il bambino non è in grado di parlare, dorme pochissime ore per notte, cammina a stento ed è incapace di manifestare altre emozioni.
La Sindrome di Angelman
Questa rara condizione neurologica, diagnosticata nel 1965 dal dottor Harry Angelman, colpisce pochissime persone e solo negli anni ’80 si è potuto conoscerla più a fondo. L’aspettativa di vita dei pazienti colpiti è alta ma le difficoltà fisiche, comportamentali e cognitive sono notevoli. Il meraviglioso sorriso di Elliot, quindi, nasconde un male tremendo, scoperto perché i suoi genitori avevano notato in lui delle difficoltà nell’alimentarsi. Non è stato semplice, tuttavia, giungere a questa diagnosi ed è stato ancora più difficile per i coniugi Eland abituarsi all’idea che il proprio bambino non potrà crescere come tutti i suoi coetanei e comunicare adeguatamente con il mondo esterno. Elliot, infatti, è in grado di capire ciò che gli viene detto, ma non è in grado di rispondere e questa condizione per lui deve essere ancora più frustrante. La madre del piccolo, tuttavia, preferisce pensare che il suo bambino sia solo felice e che quel dolcissimo faccino sorridente sia solo un effetto secondario della malattia.
Povero piccolo
Mammamia terribile!!!!