In genere quando si adotta un bambino si pensa a offrirgli calore, amore, affetto e una famiglia sicura. E se a questo già prezioso corredo si potesse aggiungere anche il dono del proprio latte? Se fosse possibile l’allattamento da mamme adottive? Non è fantascienza, ma una possibilità che si apre anche a chi non ha partorito il bambino. Ovviamente non sempre questo è possibile, ma nemmeno è impossibile, è probabile qualora lo si desideri. Fino a qualche tempo fa, per un bimbo adottato la prassi era quella di essere alimentato esclusivamente con latte artificiale. Oggi però si sa che se la mamma lo desidera, può provare a stimolare il suo seno e produrre latte. Magico il corpo delle mamme vero?
A fare la differenza è l’informazione. Molte donne si stanno spogliando dei tabù e dei retaggi culturali, riuscendo a prendere coscienza di una prassi che è semplicemente naturale e fisiologica, salvo rarissimi casi. Per quanto riguarda le mamme adottive però non si tratta di un sentiero tutto in discesa, al contrario, bisogna essere davvero convinte e motivate, e avere soprattutto molto tempo da mettere a disposizione del bambino. Se la mamma lavora, purtroppo, in questo caso è ancora più complicato gestire l’allattamento al seno.
Come produce latte una mamma che non ha partorito?
Ma vediamo com’è possibile che una donna che non ha partorito possa comunque arrivare a produrre il latte. Durante la gravidanza e subito dopo il parto sono gli ormoni, per dirla in parole semplici, a dare una “spinta propulsiva” alla produzione di latte. Questo accade appunto durante la gravidanza e nei primi dieci giorni circa dopo il parto. Successivamente è la suzione del bambino a stimolare la produzione, viene da sé che se una donna adotta un neonato non vive la prima fase di produzione galattifera, cioè quella esclusivamente ormonale. Può però stimolare il seno con la suzione.
Come gestire i tempi perchè questo sia possibile?
Diciamo subito che non è semplice e che non sempre si riesce, ma se si è davvero convinte di volerci provare i risultati possono arrivare. Per prima cosa occorre attaccare davvero molto spesso il bambino, a richiesta e se necessario offrire il seno se non lo richiede, più o meno si dovrebbe attaccare circa 12 volte al giorno, ma i numeri non hanno sempre una valenza assoluta. Delle volte può capitare che non trovando latte il bambino si stanchi e abbandoni, in questo caso si possono utilizzare dispositivi come il DAS. Il seno, in previsione di un’adozione, può essere spremuto manualmente o stimolato con il tiralatte da qualche tempo prima.