C’è un tempo per tutto.
Ce lo hanno sempre detto.
Uno in cui godersi la pancia, in cui noi e loro siano una sola cosa. Quello in cui armeggiare con le tutine, sonnecchiare con loro il pomeriggio, godendosi la lentezza di una nuova vita che si schiude gradualmente. Quello in cui corriamo, tra la scuola, il lavoro, la casa, i progetti nostri ed i loro.
Quello del relax dei week end in famiglia e delle vacanze estive, in cui tutto torna lento, dolce, emozionante, con le infinite scoperte che ci offrono. Quello del ritorno alla nostra quotidianità che, da un lato ci fa impazzire, dall’ altro ci riempie di vita, di carica, di energie.
Ed è così che è arrivato il tempo di ricominciare. È arrivato senza bussare, senza far rumore. È tempo di metterci accanto a loro, affinché i compiti delle vacanze trovino una fine. È tempo di comprare astucci, diari, quaderni e cartelle. Di etichettare una ad una le matite, i pennarelli, il cambio, il lenzuolino. È quello di caricarli di aspettative, per i nuovi inizi, nel caso di piccoli cuccioli timidi, di ricordare loro l’amore delle educatrici che li aspettano, per i più nostalgici, o di chiedere cosa voglio fare quest’anno, per i più impavidi.
Pallavolo, calcio, danza, ginnastica, pallacanestro, piscina, inglese, tennis, teatro, musical, circo? Oppure di promettere loro che non faranno nulla di tutto ciò, se non ne sentono il bisogno ma che, dopo la scuola, noi, il papà, i nonni o chi potrà, la tata, la mamma del loro migliore amico, lo zio, li andranno a prendere, li faranno fare merenda per finire la giornata, a casa. Tra le mura rassicuranti, i giochi preferiti, i libri da leggere o sfogliare, un po’ di tv per rilassarsi prima della cena o del bagnetto.
È quasi arrivato il tempo dell’inizio, dei nuovi inizi. Quelli in cui saranno sempre i nostri adorati cuccioli, i bambini da coccolare, a cui cantare o leggere. Quelli in cui saremo, per loro, le orecchie ed il cuore che ascolteranno le nuove avventure, le nuove amicizie, cosa vorranno fare da grandi, cosa hanno scoperto oggi, cosa è successo ieri.
Quel niente, “a scuola non abbiamo fatto niente”, che cela un mondo magnifico solo loro che non possiamo forzare, che non possiamo pretendere sia nostro, dove non possiamo entrare senza ricevere un invito.
C’è un tempo per tutto. Ce lo hanno sempre detto. E quando arriva settembre, quando torniamo a casa, quando sfogliamo insieme il diario in cartolibreria, temperiamo le matite, prepariamo i lenzuolini per i riposini a scuola, ce ne accorgiamo ancora di più.
A tutti i nuovi inizi e ai nostri sguardi, che li accompagneranno anche quando saranno così lontani, da scorgere solo un piccolo dettaglio, che saprà di casa per sempre.