18 maggio 2024 –
In queste ultime settimane l’ospedale di Arezzo e l’ospedale pediatrico Meyer di Firenze hanno lanciato un appello cruciale per la raccolta di latte materno, per i neonati prematuri ricoverati nelle unità di neonatologia e terapia intensiva neonatale. Donare il latte materno è un gesto di solidarietà e generosità che potrebbe proteggere i neonati più fragili.
L’Importanza del latte materno per i neonati più fragili
La dottoressa Letizia Magi, direttrice dell’UOSD di Arezzo, ha illustrato in un comunicato stampa l’urgenza dell’appello: l’unità di neonatologia è a corto di latte materno e l’unico modo per rimpinguare le scorte è attraverso la donazione.
Numerose ricerche evidenziano come il latte materno sia fondamentale non solo per i neonati sani, ma rappresenti un vero e proprio trattamento terapeutico per i bambini nati prematuri o con patologie. “In presenza di prematurità o di determinate condizioni cliniche, il latte materno donato diventa una risorsa insostituibile, superiore a qualsiasi formula artificiale,” afferma Magi.
Studi scientifici affidabili supportano l’utilizzo del latte materno per i suoi benefici nutrizionali e sul sistema immunitario, che contribuiscono a migliorare la sopravvivenza e lo sviluppo dei neonati più vulnerabili.
Il ruolo delle banche del latte umano donato
Le Banche del Latte Umano Donato (BLUD) giocano un ruolo indispensabile nel processo di raccolta, trattamento e distribuzione del latte. Queste strutture, rigorosamente regolate da norme igieniche precise, garantiscono che il latte donato sia sicuro e ben conservato.
“Le BLUD di Arezzo e Grosseto, insieme alle altre presenti in Toscana, formano una rete essenziale per il supporto continuo alla neonatologia,” spiega Magi. Negli ultimi anni, però, si è registrata una diminuzione delle donazioni, che ha portato a una scarsità di risorse disponibili. Tutto questo nonostante la buona organizzazione della rete delle Banche del latte presenti in Toscana, che sono ben 6: il Meyer infatti redistribuisce poi agli altri ospedali della regione circa il 50% del latte raccolto.
Come spiega infatti la d.ssa Chiesi, responsabile della Banca del Latte del Meyer: “Il Covid e, purtroppo, il calo delle nascite hanno portato un calo delle donazioni: negli ultimi anni stiamo assistendo ad un nuovo aumento del numero di donatrici ma, nonostante questo, non sempre riusciamo a coprire i fabbisogni”.
LEGGI ANCHE: Continuate a donare il latte: l’appello della SIN
Le ASL invitano quindi tutte le madri che hanno più latte del necessario per il proprio bambino a valutare la donazione. “Questo gesto di solidarietà può fare una grande differenza nella vita di questi piccoli pazienti,” dice la direttrice Magi. La procedura per diventare donatrici è semplice e guidata dalle linee guida ministeriali per garantire la sicurezza del latte raccolto.
Come donare il latte materno?
Per donare il latte materno in Italia, tutte le mamme interessate possono contattare la BLUD più vicina, ce ne sono circa 44 su tutto il territorio.
Possono donare il loro latte materno tutte le madri che durante il primo anno di vita del loro bambino, producono più latte di quanto il loro bambino necessiti: devono essere in buona salute e avere uno stile di vita sano. Le candidate alla donazione devono completare un questionario dettagliato sulla loro storia medica e partecipare a uno screening di base, che comprende la loro storia clinica e test sierologici per assicurarsi che siano idonee alla donazione.
Dopo queste valutazioni iniziali, le potenziali donatrici ricevono istruzioni su come estrarre e conservare il latte materno in modo sicuro prima di consegnarlo alla banca. Ogni donazione viene trattata con la massima cura per garantire che il latte possa essere utilizzato al meglio per i bisogni dei neonati ricoverati.
LEGGI ANCHE: Usare il tiralatte: consigli utili e 3 metodi per iniziare
L’appello della dottoressa Magi si chiude con un invito alla riflessione sulla potenziale impatto della donazione: “Ogni gesto conta, e insieme possiamo fare la differenza per i nostri bambini più vulnerabili. Considerate di unirvi a questa causa vitale.”