La disprassia è un disturbo della coordinazione motoria che rende difficoltosa la programmazione nonché l’esecuzione di alcuni gesti intenzionali da parte di chi ne è affetto.
Questo disturbo è molto più frequente di quanto si possa pensare e coinvolge sei bambini su cento.
Il bambino interessato da questo disturbo può apparire un po’ goffo in alcuni casi meno gravi mentre in altri può avere serie limitazioni allo svolgimento delle abituali attività quotidiane.
Come riconoscere i primi segni della disprassia nei bambini
Inciampano spesso, non riescono a togliersi la giacca a quattro anni d’età compiuti o riescono a portare alla bocca le posate con molta difficoltà: queste sono solo alcune delle problematiche evidenti di chi soffre di questo disturbo della coordina ione motoria.
La disprassia può presentarsi come problema singolo, o essere associato ad altre sindromi e condizioni come ad esempio l’autismo oppure la sindrome di Down.
Secondo un articolo di carattere scientifico edito da ricercatori inglesi e reso noto nel 2007, il disturbo interesserebbe maggiormente i maschi rispetto alle femmine.
Alcuni bambini hanno ad esempio qualche difficoltà nel salire o scendere le scale o nel tirare calci a una palla. Spesso tendono a isolarsi volontariamente dagli altri bambini quando si trovano in spazi aperti perché si sentono impacciati e molto goffi.
Possono presentarsi anche difetti nella lettura o difficoltà nel pronunciare correttamente le parole.
La disprassia però non è un difetto di tipo cognitivo, ma è invece collegato direttamente alla coordinazione motoria e comporta una notevole frustrazione nel bambino che si sente inadeguato e diverso dai suoi compagni di gioco.
Disprassia: un disturbo nei bambini ancora poco conosciuto
Da cosa dipenda questo disturbo ancora non è dato sapere.
Sembra che possa derivare da particolari lesioni al livello celebrale oppure che dipenda da un’immaturità di alcuni settori del cervello.
Tuttavia queste sono tutte ipotesi in fase di studio e non ancora confermate. Sembra però che i rischi più elevati di sviluppare la disprassia interessino soprattutto i bambini nati prima delle 37 settimane di gestazione, quelli che alla nascita sono nati sotto peso o nati da mamme che hanno consumato droga e alcolici durante la gravidanza.
Una diagnosi precoce effettuata da un esperto logopedista e una terapia consona, possono attenuare il disturbo in maniera concreta.