Secondo una ricerca condotta dalla Florida Atlantic University, le donne che allattano corrono meno il rischio di ammalarsi di depressione post partum. Si tratta di un risultato davvero incoraggiante, che potrebbe arginare completamente un fenomeno che coinvolge una donna su dieci e che porta con sé una serie di malesseri che non consente alle donne di vivere in maniera gioiosa la nuova condizione di neo mamma.
Come è stata condotta la ricerca
Gli studiosi della Florida Atlantic University hanno scoperto che su 29.685 donne prese a campione, il 13% di esse possedeva una maggiore predisposizione a soffrire di depressione post partum.
La ricerca ha coinvolto donne americane provenienti da 26 paesi diversi e quelle che durante in fase di sperimentazione erano impegnate ad allattare i propri figli, correvano un rischio inferiore d’ammalarsi di depressione post partum, rispetto a coloro che invece non lo facevano.
L’allattamento e depressione post partum: ecco cosa è emerso
Tra le diverse scoperte, i ricercatori durante lo studio hanno notato che maggiore è il periodo di allattamento e più diminuiscono i sintomi della depressione post partum. Questa malattia ha il suo esordio circa dopo quattro settimane dal parto e può comparire durante il primo anno di vita del bambino. Le donne che sono affette da questa che è a tutti gli effetti una malattia presentano un malessere psicologico invalidante, caratterizzato da sentimenti di tristezza, stanchezza e ansia.
Christine Toledo, ricercatrice che ha condotto assieme ad altri colleghi questo studio, ha dichiarato che durante la ricerca è emerso che le donne che hanno sofferto di depressione post partum avrebbero una predisposizione maggiore a soffrire di questa malattia anche nei parti successivi, ma non solo: è stato osservato, infatti, che a distanza di undici anni dall’esordio della malattia, molte donne trascinano con sé disturbi depressivi.
Le conseguenze della depressione post partum sull’organismo
Oggi la depressione post partum è riconosciuta a tutti gli effetti come una malattia, che espone chi ne è affetto a un maggior rischio di malattie cardiovascolari, ictus e diabete.
Alla luce di queste nuove scoperte, dunque si fa sempre più strada l’idea che l’allattamento non solo offre vantaggi al nascituro, ma anche alle neo mamme in termini psicofisici.