Data la vasta gamma di biberon disponibili sul mercato, per un neo genitore scegliere quello giusto per l’allattamento artificiale potrebbe rappresentare un’impresa piuttosto ardua.
Infatti, che sia costituito da plastica oppure da vetro, è essenziale considerare numerosi aspetti sulla praticità e sulla sicurezza dei materiali; lo stesso vale anche per la tettarella.
Insomma, ogni acquisto porta con sé i suoi vantaggi e i suoi svantaggi; ragion per cui abbiamo deciso di offrirti una guida dettagliata al fine di risolvere ogni tuo dubbio.
Come sterilizzare il biberon? Ecco tre metodi
Informazioni utili sul biberon
Prima di addentrarci nella scelta del biberon è bene specificare che si tratta di uno strumento ideato appositamente per contenere latte.
Originariamente realizzati quasi esclusivamente in vetro, essendo in un secondo momento gradualmente sostituiti dai modelli in plastica in merito alla resistenza, alla praticità e alla leggerezza, i biberon costituiti da quest’ultimo materiale si sono dimostrati più maneggevoli anche per gli stessi bambini che in tal modo possono sostenerli in autonomia.
Utili entro e non oltre i due anni di vita, non andrebbero mai adoperati per un tempo più lungo giacché potrebbero generare problemi di salute quali ad esempio l’obesità infantile, la deformazione palatale, le carie o la malocclusione dentale.
Biberon in vetro
Molti genitori optano per il biberon in vetro per nutrire i propri bimbi poiché costituisce un materiale altamente resistente anche quando sottoposto ad alte temperature, come accade ad esempio durante il processo di sterilizzazione.
Totalmente trasparente, consente oltretutto una maggiore visibilità; si tratta quindi di un dettaglio ideale per riuscire ad individuare eventuali residui di latte.
Come se non bastasse, a differenza della plastica rappresenta una scelta sostenibile. Ultimo dettaglio, ma non per importanza, offre la facoltà di essere lavato in lavastoviglie, trattiene gli odori sgradevoli ed è duraturo.
Biberon in plastica
I biberon in plastica differiscono da quelli in vetro in quanto meno soggetti a rotture causate da un’eventuale caduta a terra. Pratici per l’utilizzo in autonomia da parte dei bambini più grandi, tra i punti di forza spicca la loro leggerezza.
Tuttavia, come precedentemente accennato, se si sceglie di acquistare un biberon in plastica, è importante tenere in considerazione le linee guida dell’Istituto Superiore di Sanità, secondo il quale sarebbe meglio:
– non riscaldare i liquidi dentro il biberon;
– optare per una sterilizzazione a freddo;
– sostituire periodicamente il biberon al fine di evitare la liberazione di sostanze tossiche a seguito di un utilizzo prolungato.
L’evoluzione del biberon in plastica
Nel gennaio 2011 l’Unione Europea ha emesso un decreto che vieta la vendita e l’utilizzo di biberon in plastica costituiti da policarbonato; scelta dettata dalla presenza di sostanze nocive per la salute del bambino come ad esempio il bisfenolo A (BPA).
Questo ha portato le aziende a puntare su materiali alternativi quali il silicone o il polipropilene.
Nonostante il cambio di rotta, tuttora abbiamo alcune preoccupazioni in merito agli ftalati e al diisopropilnaftalene (entrambi provenienti dall’inchiostro contenuto nei foglietti illustrativi e inseriti all’interno dei biberon) in quanto potrebbero compromettere le funzioni endocrine.
Al momento, gli unici articoli ad essere affidabili sono quelli in plastica creati con polietersulfone; quindi non dimenticare di prestare attenzione alle etichette degli articoli da acquistare per entrare a conoscenza dei materiali utilizzati, così da evitare spiacevoli conseguenze.
Quali tettarelle scegliere
Così come per i biberon, anche la scelta delle tettarelle è piuttosto ampia, distinguendosi a seconda del tipo di flusso più o meno rapido a seconda dell’età del bambino e della sua capacità di succhiare.
Realizzate in silicone o in lattice di gomma, nel primo caso si tratta di un materiale robusto, durevole, trasparente nonché semplice da pulire, mentre nel secondo abbiamo a che fare con una sostanza di origine naturale, oltre che flessibile e decisamente morbida.
Di contro, in alcuni casi può provocare allergie e richiede di essere sostituito frequentemente a causa dell’usura.
Leggi di più nel nostro approfondimento: La tettarella del biberon: com’è fatta e come sceglierla