Oggigiorno, l’enorme ventaglio di alimenti poco salutari continuamente offerto ad una delle fette di pubblico facilmente assoggettabili, i bambini, è sempre più in crescita.
Le bevande e i cibi particolarmente zuccherati, dall’alto contenuto energetico e ricchi di grassi saturi o di sale sono veicolati da molteplici pubblicità che puntano sulla loro accattivante componente estetica e che vengono proposte sui maggiori canali di comunicazione come la televisione, i videogiochi o i social media.
A questo proposito, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sta prendendo dei seri provvedimenti per allentare quella che è la pressione mediatica esercitata sui più piccoli avente come obiettivo principale quello di spingerli a ricorrere a tali cibi poco salutari.
Esaminiamo ciò ed altro in questo articolo che fornirà una panoramica dettagliata in merito a tale delicato argomento.
Le conseguenze di una dieta alimentare non salutare
Le conseguenze derivanti dall’applicazione di una dieta composta da cibi non salutari sono molteplici e di varia entità; secondo i dati dell’OMS, in circa 46 paesi su 53, una percentuale maggiore del 50% della popolazione e circa 1 bambino su 3 si trova a fare i conti con l’obesità e il sovrappeso.
Tali disturbi, col passare del tempo, possono esercitare un’influenza significativa sull’insorgenza di patologie ancor più gravi, come il diabete e il cancro.
In Europa, le diete alimentari non salutari sono responsabili della morte di circa 1 milione di persone ogni anno.
Triste a dirsi, le pubblicità che sponsorizzano determinati marchi o brand che producono prodotti del genere possiedono un ruolo cruciale nel favorire questi dati incresciosi; per questo, l’OMS ha stipulato dei criteri nutrizionali che vadano a regolare la promozione di tali alimenti ai bambini, allo scopo di preservare la loro salute migliorando anche l’ambiente alimentare.
I criteri nutrizionali dell’OMS
Il WHO/Europe Nutrient Profile Model stipulato dall’OMS comprende le soglie appartenenti a 22 tipologie di alimenti e bevande destinate a bambini con età pari o maggiore di 36 mesi.
I livelli descritti riguardano principalmente il contenuto calorico di tali cibi, i quantitativi di acidi grassi saturi, di zuccheri totali e aggiunti e di dolcificanti vari.
Come si utilizza questo modello?
Semplicemente identificando il prodotto che si intende destinare ad un bambino alla categoria di riferimento e analizzando il suo contenuto nutrizionale tramite le soglie descritte.
In linea generale, per poter essere pubblicizzato, un alimento o bevanda non deve possedere un valore maggiore ai 100 g/mL in nessuna soglia descritta.
Quali sono le varie voci che compongono il modello?
L’ordine è dettato da ciascuna categoria nutrizionale e dalle componenti intrinseche di ciascun alimento. Il modello, quindi, integra:
- il quantitativo di energia espressa in Kcal;
- il numero di grassi totali che comprende quelli saturi, mono-insaturi e polinsaturi;
- il numero di zuccheri totali che include quelli già inseriti nella struttura chimica dell’alimento e i monosaccaridi aggiunti nei processi di produzione;
- il quantitativo di additivi alimentari e di edulcoranti non zuccherini come l’aspartame, il sucralosio o lo xylitolo;
- la percentuale di sodio
Le categorie di alimenti
Nonostante i nutrienti e i componenti nutrizionali di ogni alimento descritto sono molteplici, le soglie che vanno rispettate non necessariamente li comprendono tutti; ad esempio, i cibi appartenenti ai cereali della prima colazione non devono superare le soglie di grassi e zuccheri totali e di sodio, mentre le bevande come i succhi possiedono delle soglie riguardanti gli zuccheri e i dolcificanti.
Per quanto riguarda l’apporto energetico degli alimenti riportati nel modello, esso viene utilizzato solamente per la categoria denominata “cibi pronti e convenience“: si tratta di prodotti alimentari che normalmente si servono e si consumano in grandi quantità, rendendo necessario un livello energetico da non oltrepassare.
Il limite riguardante il quantitativo di sodio e di sale interessa circa 14 categorie e si assesta sugli 0,5 g per 100 g/mL, quello sugli zuccheri totali riguarda 8 tipologie di alimenti e la soglia sugli zuccheri aggiunti ne interessa 10, dove il limite massimo è sempre 0.
Un pranzo o una cena fatta in un luogo di ristorazione, tuttavia, deve rispettare i criteri e le soglie di ogni tipologia di alimento stabilita dal modello.
Un’attenzione particolare va data al numero di zuccheri o dolcificanti presenti in ciascun alimento: molte persone, infatti, potrebbero non considerare che lo zucchero potrebbe assumere nomenclature differenti descrivendosi come destrosio, glucosio, lattosio, maltosio, saccarosio, fruttosio, nettari di frutta e così via.
Pertanto, è fondamentale controllare il numero di zuccheri aggiunti in un determinato alimento confrontandolo con la soglia di riferimento per determinare se è realmente adatto ad un bambino.
Infine, l’aggiornamento del 2023 del modello OMS ha modificato la presenza di una soglia per i dolcificanti non zuccherini rendendola pressoché universale per tutte le categorie, alimenti o bevande che siano, la quale si assesta sullo 0, ad esclusione della frutta e verdura lavorate.