Le future mamme che affrontano la gravidanza durante i mesi estivi sono più soggette ad altre alla cosiddetta maschera gravidica o cloasma gravidico. Queste zone d’ombra che compaiono sul viso, ma anche in altre parti del corpo, sono il frutto dell’iperstimolazione degli ormoni da parte del sole ma possono essere evitate. Scopriamo come fare.
Tutta una questione di ormoni
Sappiamo che durante i fatidici nove mesi vi è un aumento della melanina, stimolata proprio dagli ormoni della gravidanza. A causa della maggior produzione di questa sostanza, alcune aree del viso possono diventare più scure, soprattutto quelle vicine al labbro superiore, in prossimità della fronte, degli zigomi e lungo il naso. Il sole, infatti, colpendo queste regioni corporee, provoca un’iperpigmentazione e le macchie scure iniziano a fare la loro comparsa. La prima mossa per evitare che ciò avvenga è sicuramente quella di proteggere l’epidermide dagli effetti nocivi della luce solare. Pertanto, non bisogna solamente procurarsi una buona crema solare, ma anche limitare le ore di esposizione al sole.
Le regole anti-cloasma
Una regola generale, spesso utilizzata nella routine di bellezza asiatica, è quella di stendere la protezione solare anche quando si resta a casa o come base per il trucco. In questo modo non solo si contrastano le aggressioni solari ma si garantisce alla pelle anche un colorito più chiaro e uniforme. Tuttavia, non dobbiamo dimenticare che anche il makeup può fare la sua parte in questo caso, soprattutto sei si scelgono i cosmetici giusti. Sembra poi che anche l’impiego regolare di acido folico abbia la sua efficacia nella prevenzione del cloasma gravidico. Un’altra arma vincente contro la comparsa delle odiose macchie scure in gravidanza è l’alimentazione. Inserendo nella propria dieta un buon contenuto di vegetali ricchi di betacarotene (come carote, peperoni, albicocche, melone cantalupo, etc.), la pelle sarà ancora più protetta e al riparo dall’azione dannosa del sole.
Se dopo la gravidanza, invece, il cloasma dovesse persistere, allora sarà il caso di rivolgersi a un dermatologo che potrebbe suggerirci un trattamento depigmentante definitivo.