Alla notizia di una gravidanza, molte donne non stanno più nella pelle per la felicità e vorrebbero condividere la novità con il mondo intero, non solo con i familiari. Per altre donne, invece, soprattutto quelle lavoratrici, comunicare la lieta novella sul posto di lavoro, e al capo in particolare, può rappresentare un problema e generare ansia e preoccupazione. Alcune donne preferiscono tenere per sè e per i più intimi la novità fino al terzo mese di gravidanza, cioè quando si conclude il periodo più a rischio.
Premesso che non esiste il momento migliore in assoluto per comunicare al capo la notizia della gravidanza, si possono tener presente diversi fattori per scegliere la circostanza più adeguata.
La forma fisica durante la gravidanza
La scelta di mantenere segreta la gestazione fino al termine del primo trimestre, quando il pancione non è ancora evidente, è valida se lo stato di salute generale è tale da consentire di svolgere tranquillamente le proprie mansioni, senza dover ricorrere continuamente all’uso del bagno per le nausee e le minzioni frequenti. Le continue fughe in bagno potrebbero insospettire i colleghi e creare pettegolezzi. Non c’è niente di più antipatico della novità che giunge al capo per voce di chi non è il diretto interessato. D’altra parte non comunicare al proprio datore di lavoro la notizia direttamente e prima di altri potrebbe essere interpretata come una mancanza di fiducia nei suoi confronti, sopratutto se i rapporti sono sempre stati cordiali e amichevoli.
Ambiente di lavoro e mansioni svolte
Mettere al corrente della gravidanza sin da subito i superiori può essere necessario quando negli ambienti di lavoro si viene esposti a sostanze potenzialmente pericolose, che possono nuocere alla salute del bambino. In questo caso è opportuno chiedere di essere trasferiti ad altro reparto. Situazione analoga se le mansioni svolte sono particolarmente gravose per la gravidanza, come, ad esempio, sollevare carichi eccessivi. Rendere nota la gravidanza servirà a giustificare la richiesta di essere assegnati ad altra mansione.
Il rendimento sul lavoro
Talvolta la notizia di una gravidanza non viene gradita molto dal capo, perché legata alla preoccupazione per il rendimento lavorativo e per la futura astensione dal lavoro della mamma in attesa. Dimostrare di essere produttive pur essendo incinte aiuterà a comunicare l’annuncio della gravidanza. Il momento migliore potrebbe essere quello successivo all’ottenimento di un premio di produzione o al raggiungimento di un risultato lavorativo importante.
La politica aziendale
La comunicazione tempestiva della gravidanza al datore di lavoro sarà più facile se in passato l’atteggiamento del capo nei confronti delle colleghe in attesa sia stato favorevole e se l’azienda persegue una politica a sostegno della famiglia. Per farsi un’idea di ciò che ci si deve aspettare occorre valutare il proprio contratto di lavoro in merito al congedo di maternità.
Come prepararsi a dare la notizia
Prima di informare il datore di lavoro della gravidanza, è bene conoscere la normativa riguardante la maternità, per sapere quali sono i propri diritti, per evitare di avanzare richieste che non potranno essere accolte. In ambito lavorativo l’efficienza e la pianificazione sono sempre ben viste, per cui la notizia della gravidanza verrà accolta meglio se accompagnata da un piano lavorativo dettagliato per i mesi a venire. Assicurare la propria presenza fino al congedo obbligatorio (salute permettendo), pianificare il passaggio di consegne, per non mettere l’azienda in difficoltà e non gravare sul lavoro dei colleghi sono indice di serietà che il capo non potrà che valutare in modo positivo.