Il telefono squilla, rispondete e, dall’altra parte della cornetta, vi aspettereste chiunque, tranne una gentile segretaria che vuole fissare un colloquio di lavoro. Di questi tempi, anche essere richiamate per un colloquio è una buona notizia, se non fosse che la chiamata arriva proprio ora, quando siete incinta. Andare o non andare all’incontro, dire o non dire della propria situazione personale? Quali risposte dare a questi quesiti?
Se rifiutate il colloquio, la questione è presto risolta; tuttavia, se vi presentate, dovete decidere se annunciare o meno il vostro stato interessante.
Premettiamo subito che la questione è stata appena affrontata dalla Cassazione che, in una recente pronuncia (sentenza 13692/2015), ha confermato la propria posizione (Cassazione, sentenza 9864/2002) secondo cui una donna incinta non è tenuta a comunicare prima dell’assunzione il proprio stato di gravidanza. Cioè, al colloquio potete non dire di essere incinta e il datore di lavoro non potrà licenziarvi per questa omissione.
Ragionando a rovescio, la Cassazione sostiene che se la lavoratrice fosse obbligata a dare questo tipo di comunicazioni, la donna si troverebbe in una posizione di disparità di trattamento e, quindi, si tratterebbe di una discriminazione. La Cassazione, in sostanza, ritiene che non dire di essere incinta non viola il principio di buona fede e correttezza e, quindi, la donna può decidere di comunicare o non comunicare la propria situazione.
Tuttavia, al di la’ del diritto sancito nelle aule dei tribunali, i datori di lavoro potrebbero non essere propriamente contenti di non essere messi al corrente della gravidanza e scoprire in seguito lo stato interessante (e, quindi, tutti i risvolti che esso comporta su un rapporto di lavoro) può pregiudicare la fiducia del datore di lavoro verso la lavoratrice in maniera sostanziale.
Dunque, volendo ragionare su un rapporto a lungo termine, non sarebbe meglio annunciare la propria gravidanza in fase di colloquio e, se c’è interesse fra entrambe le parti a instaurare un rapporto di lavoro, concordarne l’inizio subito dopo il periodo di congedo obbligatorio?
Voi che ne pensate? Avete mai avuto un colloquio di lavoro durante la gravidanza? Come avete risolto la questione?
Dopo aver superato vari step di colloqui arriva la proposta di assunzione e dick per correttezza di essere al secondo mese. L’azienda per aver apprezzato la mia correttezza mi ha premiata annullando la proposta. Io mi ritrovo al 5 mese senza aiuti senza lavoro e incavolata nera, perché la correttezza non è mai ripagata mai mai. Chi ne paga le conseguenze sono sempre i più fragili .
Trovo che la domanda finale posta che presuppone un datore di lavoro comunque “non contento”, si aberrante.
Il lavoro dovrebbe basarsi sulle competenze. Ad un uomo viene posta la domanda circa un possibile stato interessante della compagna?
Anche un uomo diventando padre dovrebbere assumere le funzioni di padre.
La soluzione è una : congedo maternità /paternità obbligatorio.
Chi porrebbe più la domanda?