Il Policlinico Sant’Orsola-Malpighi, sede della prestigiosa Facoltà di medicina e chirurgia dell’Università di Bologna, ospita un reparto davvero speciale che, nel suo settore, rappresenta una eccellenza a livello internazionale: ci stiamo riferendo alla cardiochirurgia pediatrica, la cui equipe medica ha all’attivo migliaia di piccole vite salvate. Si tratta, inoltre, del centro più grande d’Italia.
Sia per l’elevato numero delle operazioni effettuate ogni anno che per gli eccellenti risultati ottenuti, il reparto di cardiochirurgia pediatrica del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi, coordinato dal primario Gaetano Gargiulo, può essere definito a buon diritto un’unità operativa d’avanguardia.
Fondendo le proprie capacità e il proprio talento i cardiologi e i cardiochirurgi dell’ospedale bolognese collaborano proficuamente per rimettere in sesto i piccoli pazienti con il cuore malato. Talora, incredibile a dirsi, sono stati effettuati anche trapianti in bambini di pochi mesi che raggiungevano a stento i 4 kg di peso. La tradizione della trapiantologia di questo nosocomio dura da circa un quarto di secolo e, col passare degli anni, sono stati fatti enormi passi avanti: sono state perfezionate le terapie anti-rigetto e la vita media dei riceventi si è allungata in maniera significativa.
Il dottor Gargiulo, in una intervista rilasciata al Corriere della Sera, ha dichiarato che il più piccolo paziente operato al Sant’Orsola a cuore aperto aveva appena due mesi. Il suo cuoricino, in altri termini, non era più grande di una pallina da ping-pong e, proprio per questo motivo, l’abilità del chirurgo è chiamata a sfide assai ardue. Del resto spesso è necessario intervenire per curare cardiopatie congenite complesse che richiedono un’enorme perizia per essere trattate in maniera efficace. Del resto lo stesso dottor Gargiulo non esita ad ammettere che è più semplice sostituire un organo piuttosto che ricostruirlo, soprattutto quando ci si trova di fronte a patologie piuttosto serie. Eppure grazie alla bravura e alla dedizione di questo reparto d’eccellenza numerosi bambini, oggi, malgrado le condizioni critiche di partenza, conducono una vita del tutto serena e priva di eccessive rinunce.
Anche al regina margherita di Torino sono bravi, anno operato il mio piccolo di 18 mesi
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