La conformazione fisica di una donna non è mai identica ad un’altra. Ciò vale anche per i capezzoli. Normalmente sono sporgenti verso l’esterno.
Molto sensibili, diventano turgidi al tocco o a seguito di una stimolazione. Circa il 10% delle donne, però, li ha piatti, introflessi o con piercing. Tuttavia, forma e grandezza non compromettono in alcun modo l’allattamento al seno.
Allattamento al seno: tipologie di capezzoli
La maggior parte dei capezzoli delle donne sono sporgenti e facili da afferrare per il neonato. Tuttavia, alcune conformazioni particolari o la presenza di piercing possono rendere l’allattamento più difficoltoso, ma solo per i primi istanti.
Generalmente, il piccolo si attacca ad un’ampia porzione di seno e non solo al capezzolo. Per cui, che siano piatti o introflessi, non creano ripercussioni sull’allattamento efficace.
Le donne con questa particolarità possono rivolgersi al ginecologo di fiducia, all’ostetrica oppure ad un consulente per l’allattamento, al fine di distinguere i capezzoli piatti da quelli introflessi.
Solitamente la prima tipologia non protende verso l’esterno anche a seguito di uno stimolo, invece i capezzoli introflessi si ritraggono verso l’interno, affondando nel tessuto mammario o nell’areola.
Come aiutare il bambino ad attaccarsi al seno
In gravidanza, è possibile preparare i capezzoli piatti o introflessi indossando degli speciali modellatori che favoriscono la protrusione. Inoltre alcune semplici pratiche manuali, svolte con regolarità, possono migliorare l’attaccamento al seno del bambino:
- ruotare il capezzolo con il pollice e l’indice per farlo protendere verso l’esterno;
- comprimere il seno esternamente all’areola con l’indice ed il medio (formando una sorta di V oppure di C);
- estrarre il latte manualmente.
Qualora questi suggerimenti non dovessero bastare, potrebbe essere necessario ricorrere al paracapezzolo, una sorta di cerotto in silicone provvisto di fori per facilitare il passaggio del latte.
In alternativa, può essere utile anche l’allattamento integrativo tramite DAS, mediante cui il bambino viene allattato con dei tubicini fissati sui capezzoli.