Come sempre a pagare il prezzo della guerra sono i civili, specialmente quelli più deboli e indifesi come i bambini, perché in guerra non ci si ferma di fronte a niente e nessuno, neanche a dei bambini malati o prematuri che necessitano di cure e tanto amore. Ed è così che per l’ennesima volta le bombe non hanno risparmiato neppure l’ospedale dei bambini di Aleppo, dove sono stati bombardati tre piani della struttura.
I neonati prematuri dell’ospedale dei bambini di Aleppo
Dopo l’attacco i bambini prematuri curati nell’ospedale di Aleppo sono stati tolti dalle incubatrici, avvolti nelle coperte dagli infermieri in lacrime e adagiati sul pavimento per metterli in salvo, come testimonia una foto scattata dal giornalista siriano Yasser Al-rahil.
La struttura, ora completamente fuori uso, era l’unico ospedale dedicato ai bambini nell’area assediata. Secondo Medici Senza Frontiere, che supporta l’ospedale dei bambini di Aleppo, la situazione è gravissima, in quanto non è chiaro quanto ancora il sistema sanitario, già drasticamente in ginocchio, potrà funzionare se i bombardamenti indiscriminati non cesseranno e se le forniture mediche per curare i piccoli pazienti (e non solo) non potranno entrare nell’area.
Una tragedia immane che non guarda in faccia nessuno, neppure i neonati prematuri che fin dalla loro nascita lottano per sopravvivere.
Im che mondo viviamo,che profonda tristezza misto ad amarezza e rabbia perché sono impotente nel poter fare nulla per dei piccoli angeli che colpa non hanno!!!
Ma no!!!
Questa è la guerra dei politici di merda che ci governano.
Non è giusto..
MA perché????
Amorucci portateli in Italia…..vi prego..
Non si può dire nulla. Si può solo desiderare. Il mio desiderio, in questo momento, sarebbe di prenderli tutti, quei piccoli. E anche i loro fratelli. E pure le loro mamme. Non posso. Guardo i miei figli, sani, sereni. Isabelle adesso è zompettata in cucina, a buttare un palloncino sgonfio in pattumiera… mi chiede dove lo metto il palloncino? Io penso: dove lo metto il mio desiderio? E non mi sembra possibile.
È un desiderio che mi e balenato più e più volte in testa… a volte anche egoisticamente prima di conoscere la gioia che il mio piccolo mi ha concesso. Ora che ho lui questo desiderio si è trasformato in dolore è opprimente immobilismo di chi guarda questo orrore inerme è impotente.