Cosa fare quando il piccolo manifesta una preferenza quasi esclusiva verso uno dei due genitori? Come rafforzare il rapporto e il legame con l’altro genitore e far si che il piccolo condivida con entrambi le tappe fondamentali della crescita, senza dal luogo a futili gelosie che potrebbero inevitabilmente crearsi.
Le abitudini quotidiane all’origine della preferenza
Non è raro che, soprattutto nei primissimi anni di vita del piccolo, questo manifesti preferenze verso la mamma o più spesso verso il papà, figura meno presente per via delle abitudini e della cultura, che vede sovente la mamma “chioccia” genitore full time e il papà come una presenza impegnata sul lavoro fuori casa e quindi poco presente nel quotidiano del bambino. Per gli esperti in psicologia si tratta solo di una fase e va vissuta e affrontata con serenità senza farne una malattia.
Capita così che la mamma, sempre presente nella vita del bambino, passa quasi in secondo piano nei momenti in cui è presente la divina presenza del papà, adorato e ambito da maschietti quanto dalle femminucce, che riescono seppur piccini, a valorizzare i pochi ritagli di tempo godendo a pieno della compagnia. Niente di male se ciò non causasse un senso di frustrazione ed avvilimento nella povera mamma, che si sente rifiutata e messa in secondo piano dal proprio bambino.
Il papà: un momento raro e prezioso da trascorrere insieme
Questo succede perché mentre la mamma è sempre presente, sono pochi e preziosi i momenti in cui il papà, a casa dal lavoro, può dedicarsi completamente al bambino, rendendo qualitativamente ottimi i frammenti di spazio con il proprio figlio, protagonista indiscusso che capta i diversi ruoli, modi e tempi secondo cui mamma e papà esercitano la genitorialità.
Preferisce solo un genitore: come affrontare la situazione?
Il modo più consono per continuare a vivere in serenità senza minare l’equilibrio familiare, è di dividersi tempi e spazi nella quotidianità e nella cura del bambino, senza che una figura prevarichi l’altra. I genitori devono compensarsi e contribuire in pari quantità e qualità, alla felicità e alla stabilità del proprio figlio, senza farsi guerra per futili gelosie immotivate.
Legami e bonding neonatale
Se è vero che la preferenza verso mamma o papà è fisiologica e rappresenta soltanto (per fortuna!) una fase, è anche vero che il legame con mamma e papà va “costruito” fin dalla nascita.
Sguardi, ninna-nanne cantate in tono pacato, abbracci, coccole, delicati massaggi, contatto fisico che permette di riconoscere il suono del battito cardiaco ascoltato durante la gestazione rappresentano solide basi nella costruzione del rapporto mamma bebè, e rendere partecipe il papà, fin dai primi istanti di vita, come protagonista e non silenzioso spettatore, gli permetterà di creare un legame con il bebè, che si rafforzerà nel tempo, definendo entrambe le figure.
Angelo Franceschino