L’Università di Udine, insieme alla Scuola Provinciale di Sanità Claudiana e all’Irccs Eugenio Medea, ha condotto una ricerca sui bambini bilingue, ossia fanciulli esposti all’apprendimento simultaneo di due idiomi differenti. I risultati dell’indagine hanno evidenziato come tali bambini sviluppino migliori capacità cognitive e mnemoniche rispetto ai monolingua.
I bambini bilingue hanno una marcia in più
Lo studio sperimentale, coordinato dall’Università di Udine, ha osservato un campione di sessantadue bambini dai 4 ai 6 anni di età, di cui 31 frequentavano la scuola materna italiana e gli altri 31 la scuola materna internazionale che prevede un apprendimento bilinguistico. La ricerca ha evidenziato come i piccoli alunni della scuola internazionale avessero maggiori capacità cognitive e un rapido sviluppo della memoria a breve termine, che allena l’abilità di adattamento in contesti differenti. Si è visto infatti che i bambini bilingue hanno una migliore reattività all’imprevisto e sanno gestire più facilmente i piccoli problemi quotidiani.
L’apprendimento della seconda lingua può iniziare già dai primi mesi di vita
Il neonatologo Marco Nuara spiega come l’apprendimento della seconda lingua non interferisce assolutamente con lo sviluppo della lingua madre. I bambini bilingue articolano frasi e suoni analogamente in entrambi le lingue, esibendo un livello di conoscenza pressoché paritaria di entrambi gli idiomi. Soltanto il vocabolario si mostra leggermente meno ricco rispetto ad un bambino che parla solo la lingua madre, ma tale piccola carenza verrà recuperata rapidamente con la crescita. È molto utile, spiega il dottor Nuara, esporre immediatamente il bambino alla conoscenza della doppia lingua, poiché i neonati iniziano a riconoscere i suoni già all’interno del pancione. Se il papà e la mamma hanno nazionalità diverse è consigliabile che ciascun genitore parli al piccolo nella propria lingua madre; ma anche se non si ha la fortuna di un bilinguismo familiare, iscrivere il proprio figlio in una scuola a carattere internazionale si rivela comunque una scelta vincente. In un contesto simile infatti il bambino può non solo interagire con i coetanei parlando due lingue differenti, ma imparare anche la grammatica e la forma scritta di entrambi gli idiomi.