Durante il periodo di lockdown causato dal coronavirus, la percentuale dei bambini allattati al seno è aumentata del 10% in tutta Italia, con punte che arrivano fino al 16% in alcune zone. A rendere noti questi dati è la Usl della Valle d’Aosta.
L’incremento dell’allattamento al seno e le sue motivazioni
Secondo la coordinatrice dell’Usl Valle d’Aosta Vicquéry, le mamme in fase di allattamento durante il periodo di chiusura forzata in casa causa covid-19, hanno avuto modo di vivere con più tranquillità la propria maternità.
Non potendo ricevere né familiari né amici a domicilio nemmeno durante i primi giorni che seguono dalle dimissioni dall’ospedale, le neo mamme probabilmente hanno vissuto una condizione psicologica più tranquilla. Si sono sentite maggiormente coinvolte in un momento così delicato come quello dell’allattamento che mette al centro della scena proprio la mamma e il bambino.
È dunque ipotizzabile pensare che il notevole aumento dei bambini allattati al seno abbia una stretta relazione con una maggior rilassatezza e tranquillità delle mamme.
L’influenza dei fattori ambientali sull’allattamento al seno
I dati resi noti dalla struttura di Pediatria e Neonatologia della Valle d’Aosta mette in luce quanto influiscano i fattori ambientali e quanta importanza abbiano sull’allattamento al seno.
La notizia resa nota proprio nella Settimana Mondiale dell’Allattamento porta a riflettere su come sia possibile agire per far si che i bambini allattati al seno siano sempre di più nei prossimi anni.
Certo è che il continuo via vai di persone in visita alle neo mamme possa essere un’importante fonte di stress per chi invece avrebbe bisogno solo di stare con il proprio bambino e rilassarsi quando il piccolo dorme.
Gli studi che verranno effettuati su questi dati potrebbero cambiare il modo di affrontare il periodo post parto da parte delle mamme ma anche da parte dei parenti stretti e amici.