Dalla Asl della provincia di Savona sta per far partire un progetto pilota che prevede l’assistenza postnatale a domicilio per le mamme della zona che hanno appena partorito. Dalla Val Bormida, dove inizierà la sperimentazione del servizio, l’offerta si estenderà a tutto il territorio.
Assistenza postnatale a domicilio per le prime settimane
È un progetto pilota unico quello portato avanti dal primario di Pediatria, Amnon Cohen, e dal Direttore Generale, Eugenio Porfido, che prevede l’assistenza postnatale a domicilio per le mamme e i bambini appena tornati a casa dopo il parto.
Specialmente alla prima gravidanza, quando si viene dimesse, da un lato si prova sollievo perché finalmente si torna a casa con il proprio bimbo appena nato, pronte per iniziare la nostra avventura di mamme. Dall’altro ci si sente spaventate, un po’perse all’idea dover accudire da sole un bambino, senza il cordone di sicurezza che ci viene fornito dalle ostetriche e dalle tate del nido dell’ospedale.
L’idea sviluppata dall’Asl savonese è quindi molto interessante perché promette di aiutare le neomamme durante i primi giorni e le prime settimane di vita del bambino, un periodo delicato, in cui si devono stabilire dei nuovi equilibri familiari, e in cui si rischia di cadere nella spirale della depressione post-partum.
L’ente punta a creare una rete tra l’ospedale, i pediatri di famiglia e le famiglie stesse, che, una volta tornate a casa con il bambino non devono più avere l’impressione di essere abbandonate a sé stesse, come molte volte accade.
Anche l’OMS promuove l’assistenza postnatale a domicilio
Già nel 2013, nelle linee guida promulgate, l’OMS evidenziava come, nelle aree più disagiate del mondo, l’assistenza postnatale a domicilio fosse un toccasana per le mamme e i loro piccoli appena nati, tanto da raccomandare l’assistenza domiciliare per tutte le mamme e i bambini durante i primi giorni dopo la dimissione dall’ospedale, anche in ragione del fatto che i tempi di ricovero si sono notevolmente accorciati.
Mi sembra una cosa meravigliosa in altri paese gia ce da secoli pero come si dice meglio tardi che mai
Come facevano fino ad ora le mamme senza corsi per il parto o aiuti di questo tipo..? eppure molti figli sono cresciuti sani felici e ben educati..nn voglio dire che e’ sbagliato anzi sono belle iniziative..
Io ad esempio,ho un figlio di 6 mesi e’ il primo.. e x come sono fatta io nn voglio aiuti.. xke’ io e lui dobbiamo crescere insieme…a fare la mamma nn si smette mai di imparare.. x ogni eta’ devi assumere atteggiamenti diversi..e quell’aiuto dato i primi mesi nn serve xke’ crescono e gia’ entri nuovamente nel panico e nn sai come comportarti..
Speriamo arrivi anche in Puglia questa iniziativa perché per ora nn esiste
Qui in Versilia esiste già…sono le ostetriche del corso preparto. E comunque in ospedale prima delle dimissioni ti chiedono se vuoi essere seguita anche a domicilio. Ti seguono, ti insegnano a fare il bagnetto…
pure a massa!!!!
Era ora. Le vite di chi nasce vengono troppo sottovalutate dal sistema attuale. I bambini sono gioielli preziosi e dalle loro prime settimane di vita dipende tutto il resto. Viviamo un’epoca in cui i bambini vengono piazzati in asili nido dopo appena 3 mesi, il periodo di maternitá va sempre a diminuire ed i padri hanno appena 2 o 4 giorni liberi (a seconda del paese) dopo la nascita del piccolo. Vergognoso.
Li ti devi far aiutare da genitori o suoceri non dalle ostetriche