Soprattutto durante i primi mesi di frequentazione della scuola materna oppure del nido, il bambino diventa un facile bersaglio per l’attacco da parte di microrganismi patogeni (virus e batteri) che possono farlo ammalare con facilità in quanto le sue difese immunitarie non hanno ancora il processo di maturazione e quindi non risultano attivate in maniera efficace.
Il piccolo sta male continuamente, non è praticamente possibile portarlo a scuola che ritorna la febbre ed il malessere.
Bambini ed influenza
Dopo i mesi caldi dell’estate, i primi sbalzi di temperatura causano il proliferare di malattie soprattutto virali a carico dell’apparato respiratorio oppure gastro intestinale: si tratta di influenza.
I sintomi più caratteristici sono rappresentati da: faringite, tosse, bronchite, raffreddore ed otite se si tratta di sindromi respiratorie; oppure nausea, vomito, crampi addominali e diarrea se si tratta di disturbi intestinali.
In ogni caso il bambino avrà la febbre, sarà disappetente ed astenico, dormirà poco e male, suderà copiosamente e sarà irrequieto oppure intontito. Queste forme infettive sono piuttosto contagiose, e si trasmettono, nella maggior parte dei casi, per via aerea, attraverso l’inalazione di goccioline di saliva emesse dall’ammalato con uno sternuto oppure con un colpo di tosse.
Spesso si assiste a vere e proprie epidemie influenzali che arrivano a decimare le classi. Questo fenomeno è assolutamente normale e rientra nelle tendenze epidemiologiche delle stagioni di transizione, come appunto l’autunno.
Adulti contagiati
Una conseguenza molto sgradevole è rappresentata dal fatto che, molto spesso, i bambini ammalati fungono da veicoli di trasmissione di virus e batteri, contagiando quindi i fratellini più piccoli e anche i genitori, ovvero delle persone adulte che sovente manifestano una sintomatologia più seria di quella dei figlioletti.
Mentre questi ultimi guariscono in poco tempo, gli adulti invece si trascinano i disturbi per un lasso di tempo ben più prolungato, in conseguenza del fatto che il loro organismo è meno reattivo ed ha tempi di difesa notevolmente lunghi.
Qualche consiglio per la salute di tutta la famiglia
Il primo suggerimento per cercare di mantenere in salute tutta la famiglia è quello di preservare, quanto più possibile, il benessere del bambino, cercando di allontanarlo da qualsiasi fonte di contagio, evitando i contatti con piccoli ammalati. Ovviamente questo è quasi impossibile in una comunità come asilo o scuola.
Altra precauzione efficace è quella di tenere all’aria aperta i bambini, facendoli giocare il più possibile nei giardini o nei parchi, vesiti con il giusto abbigliamento. Se si trovano in ambienti chiusi, una buona norma è quella di aerare spesso le stanze, dato che il ricambio di aria elimina i germi patogeni dall’ambiente.
Un’altra precauzione è poi mantenere la temperatura ambiente entro valori non troppo alti, al massimo 18-20 gradi: i microrganismi proliferano con grande facilità a temperature elevate.
Bisognerebbe riportare a scuola dopo un’assenza i propri figli quando sono completamente guariti: un bambino convalescente può essere ancora fonte di contagio per i compagni.
Infine sarebbe buona norma rispettare alcune, basilari, regole igieniche, come lavarsi spesso le mani, tossire e starnutire nel fazzoletto, vaccinarsi contro l’influenza sotto consiglio del proprio medico, assumere prodotti che stimolino il sistema immunitario, porre particolare attenzione all’alimentazione, assumere eventualmente vitamine ed integratori.