L’allarme è concreto e arriva dal SIN (Società Italiana di Neonatologia): i batteri antibiotico resistenti ogni anno in Europa portano alla morte di 30 mila persone, la maggior parte neonati.
I lattanti sono, infatti, più soggetti alle infezioni e vulnerabili all’aggressione batterica vista l’immaturità del sistema immunitario.
Secondo le stime della Società Italiana di Neonatologia dei tre milioni di morti neonatali che avvengono ogni anno nel mondo, almeno il 40% sarebbe dovuto ad infezioni di tipo batterico. L’allarme viene lanciato proprio in occasione della World Antibiotic Awareness Week.
Infezioni batteriche letali come Hiv/Aids messi insieme
La mortalità prodotta dai batteri antibiotico–resistenti sarebbe paragonabile a quella di influenza, tubercolosi e Hiv/Aids messi insieme.
E’ quanto emerge da uno studio sul tema condotto dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie e successivamente pubblicato sulle pagine della rivista “The Lancet Infectious Diseases”. In esso si evidenza che il 39% delle infezioni mortali in età pediatrica è dovuto a batteri come carbapenemi e colistina resistenti agli antibiotici maggiormente diffusi.
Mortalità da batteri: cosa ci riserva il futuro
Sempre secondo lo studio del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, nel ventennio che verrà i batteri saranno la principale causa di morte sia nei bambini sia negli adulti, superando di gran lunga la morte per tumori.
Una tendenza, questa, che potrà essere cambiata solo attraverso una mirata politica sanitaria di riduzione dell’uso di antibiotici in casi non strettamente necessari e pertinenti.
Allo stesso tempo la Società Italia di Neonatologia sta portando avanti con un Piano Nazionale di Contrasto dell’Antimicrobico-resistenza per il triennio 2017-2020 in accordo con Governo ed Enti e Amministrazioni locali.
Prioritario sarà fornire ai Neonatologi che operano a tutti i livelli (ospedali, asl e strutture private) strumenti appropriati per un corretto utilizzo degli antibiotici, sulla base di politiche di pianificazione sanitaria e studi scientifici internazionali.