Niccolò Ammaniti è tornato nelle librerie e, in brevissimo tempo, ha scalato le classifiche. “Anna”, l’ultimo romanzo dello scrittore romano, classe 1965, è un libro che si fa leggere in un sorso e che ci fa sperare, nonostante tutto.
Siamo nella Sicilia dei giorni nostri e un virus terribile ha colpito l’isola, uccidendo gli adulti. Anna è poco più che una bambina, una ragazzina che sta per diventare signorina e, quindi, una donna. Per lei i giorni sono contati: deve cercare di fuggire da un’isola allo sbando prima che diventi adulta e, quindi, muoia, come sua madre.
Non deve salvarsi solo lei, ma anche il suo fratellino, affidato alle sue cure: riuscirà Anna a scappare sul Continente dove, come le aveva raccontato la madre, c’è la salvezza?
Un racconto crudo, immerso in un paesaggio catastrofico, fa del nuovo romanzo di Ammaniti un culto per gli amanti del genere; ancora una volta lo scrittore romano ci racconta di ragazzini e adolescenti e, ancora una volta, riesce a fare breccia nei nostri cuori: impossibile non parteggiare per Anna e, inoltre, impossibile non calarci nei suoi panni di ragazzina spaventata da un futuro sempre più vicino in una città che è si è trasformata in qualche giorno mostruosa e grottesca, mentre fino al giorno prima appariva normale, se non incantata agli occhi di una bambina.
Se avete divorato i libri di Niccolò Ammaniti, Premio Strega nel 2007, “Anna” con le vicende dell’omonima protagonista e del suo fratellino Astor non vi deluderanno; se non avete mai letto nulla dello scrittore di “Come Dio Comanda” e “Ti prendo e ti porto via”, questa potrebbe essere l’occasione buona per mettervi a leggere il suo stile narrativo unico e inconfondibile, fatto di un’umanità non proprio idilliaca, ma dove a prevalere, in definitiva, non è che la speranza, più forte di tante disgrazie e tante avversità…