Secondo uno studio pubblicato ultimamente su The Lancet, che ha convolto 722 neonati di tutto il mondo, l’anestesia generale nei bambini non causa deficit cognitivi a lungo termine.
Un’affermazione che sicuramente fa tirare un sospiro di sollievo a tutti i genitori che hanno visto i propri piccoli sottoposti ad anestesia generale a causa di un intervento. Infatti nel passato era stato lanciato un allarme sulla possibilità che i neonati subissero danni neurologici causati dall’anestesia, perché era successo nel corso di una sperimentazione su alcune cavie animali.
Ma questo nuovo progetto, nato nel 2007 e che da allora porta avanti la sperimentazione, sta dimostrando l’esatto contrario.
Tra gli ospedali coinvolti nella sperimentazione ce ne sono anche tre italiani: il Gaslini di Genova, il Buzzi di Milano e il Giovanni XXIII di Bergamo, e tutti i tre direttori di questi ospedali si sono detti entusiasti di aver partecipato a questo tipo di studio, perché anche se finora non c’erano state dimostrazioni di eventuali ripercussioni sui piccoli, il dubbio persisteva.
I bambini sottoposti allo studio avevano tutti un’età inferiore alle 20 settimane e alcuni di loro erano nati prematuri senza però riportare il deficit con patologie particolarmente gravi. I bambini erano stati divisi in due gruppi: metà di essi avevano ricevuto l’anestesia generale, invece l’altra metà era stato sottoposto ad anestesia spinale. A due anni dall’intervento erano stati fatti degli studi sulle capacità cognitive dei bambini e i due gruppi si sono dimostrati senza differenze evidenziabili.
Io studio non è finito qui e continuerà fino al 2018: i bambini verranno sottoposti a visite a intervalli regolari, per verificare la loro situazione cognitiva, ma al momento sembra proprio di poter confermare che l’anestesia generale non provoca nessun tipo di danno neanche nei bambini più piccoli.