Prendono il via, per il secondo anno, le Olimpiadi dell’emergenza pediatrica. Dal 10 al 14 settembre 2018, a Latina, si sfideranno circa trentadue squadre provenienti da tutta Italia. Ad osservarle vi saranno i massimi esperti internazionali in campo di medicina pediatrica. Obiettivo dell’evento? Imparare giocando e mettere così a punto tecniche sempre più innovative per salvare i bambini.
Olimpiadi emergenza pediatrica: l’evento
Per il secodo anno consecutivo, dopo il successo ottenuto nel 2017, a Latina, nel Polo Pontino della Sapienza, presso l’istituto Vittorio Veneto Salvemini, sono state organizzate le Olimpiadi dell’emergenza pediatrica.
Promotori dell’evento sono: l’Università degli Studi di Roma la Sapienza, l’ASL di Latina, la Società Italiana di Medicina Emergenza Urgenza Pediatrica, la Società Italiana di Pediatria, la Conferenza Permanente dei Direttori delle Scuole di Specializzazione in Pediatria, l’ Osservatorio Nazionale Specializzandi in Pediatria e il Centro di ricerca per la valutazione della qualità in Medicina e medicina di genere.
Le trentadue squadre partecipanti dovranno mettersi alla prova ed imparare giocando. Ogni prova, ad alto livello tecnico, verrà giudicata da professionisti in emergenza urgenza pediatrica a livello mondiale. Fra di loro vi sono: Monika Kleinman direttamente dal Boston Children’s Hospital, Allan R de Caen proveniente dal Stollery Children’s Hospital Edmonton, Marc Berg proveniente dalla Stanford University e Vinay Nadkarni in arrivo dal Children Hospital of Philadelphia.
La sfida regalerà ai partecipanti, in un clima di sana competizione, la possibilità di imparare dai professionisti di fama mondiale come migliorarsi e come affinare tecniche e procedure. A fine di ogni gioco, l’importantissimo momento dedicato al debriefing di formazione professionale sarà l’occasione per apprendere le ultime novità, scambiarsi consigli utili e best practise.
Le squadre delle Olimpiadi:
Trentadue le squadre partecipanti. Ciascuna di essa rappresenterà l’Italia dal Nord al Sud e sarà composta da un massimo di 6 membri così come avviene in rianimazione.
Solo gli specializzandi di pediatria alla prima specializzazione, però, potranno mettersi davvero in gioco.