Morsi, graffi, tirate di capelli: a volte i bambini molto piccoli possono essere davvero aggressivi, sia con gli altri bambini che con gli adulti. Ovviamente ogni età è diversa: un pugno di un piccolo di 3 anni non ha lo stesso valore di uno di 8. Ma cosa c’è dietro all’aggressività dei bambini fino a 3 anni? E come ci dobbiamo comportare?
Le motivazioni possono diverse. A volte si cerca di attirare l’attenzione. Se per esempio il bambino ha altri fratelli o sorelle, e i genitori stanno magari correggendo i compiti o imboccando uno di loro, egli può iniziare a tirare i capelli alla mamma come a dire, ehi, ci sono anche io!
Altra causa nell’aggressività del bambino è senza dubbio la gelosia. L’arrivo di un neonato, per quanto i genitori possano preparare un primogenito ancora piccolo, è comunque destabilizzante. Non solo quindi egli diventerà più fisico nei suoi rapporti con i genitori, ma cercherà se possibile, di dare graffi o morsi anche al nuovo arrivato.
Ci sono poi situazioni in cui in realtà il bambino non vuole essere aggressivo, ma solo conoscere l’altro. E allora, visto che la bocca resta ancora il primo mezzo, come si assaggiano i giocattoli si assaggeranno anche le persone.
Più preoccupante l’aggressività legata a situazioni di conflitto familiare, che il bambino assorbe come una spugna: se osserva ad esempio i genitori litigare furiosamente, anche lui lascerà sfogare la propria rabbia su chi ha vicino.
Cosa fare quindi, in queste situazioni? Innanzitutto capire che i gesti del bambino sono sbagliati, certo, ma non è lui ad esserlo. Che sono modi che ha per esprimere le sue emozioni ed è necessario aiutarlo a gestirle. Fate capire che ci sono dei limiti: se aggredisce altri bambini, non minimizzate, ma siate chiari nello spiegare che ha compiuto una brutta azione. Dategli fiducia in sé stesso, coltivando un’immagine positiva: parlate con lui. Spiegategli che se vuole essere ascoltato, una carezza sarà più efficace di un pugno.