Stanno facendo molto discutere le parole pronunciate mercoledì scorso, durante la consueta udienza generale, da Papa Francesco a proposito dell’aborto: usando toni mai così duri, il Pontefice infatti ha parlato dell‘interruzione di gravidanza come di un modo di “far fuori qualcuno”.
Il Papa torna a parlare dell’aborto
L’udienza generale dello scorso mercoledì, incentrata prevalentemente sull’analisi e la catechesi del quinto comandamento (ovvero “Non uccidere”) è stata l’occasione per Papa Francesco di tornare a parlare di aborto e di etica, sferrando un duro attacco alla pratica dell’aborto come raramente era successo finora durante tutto il suo Pontificato.
“Interrompere una gravidanza significa far fuori una vita umana per risolvere un problema” ha detto ai fedeli presenti Bergoglio, aggiungendo pure che abortire, per la Chiesa Cattolica, equivale ad affittare un sicario per uccidere il bimbo. Papa Francesco, inoltre, ha attaccato anche l’accezione del termine “aborto terapeutico”.
Le posizioni “pro life” e le polemiche
Insomma, l’udienza generale del Papa è stata tutta incentrata sul concetto di violenza associata all’aborto e a quello che, secondo lui, sarebbe un rifiuto della vita, sottolineando che i genitori di fronte a scelte di questo genere hanno bisogno di vicinanza e solidarietà per superare delle paure che lui comunque ritiene comprensibili.
E a far discutere, il giorno dopo, non sono solamente i toni sorprendentemente duri, ma anche il sostegno aperto del Pontefice a tutte quelle associazioni “pro life” che in Italia si preoccupano ogni giorno di tutelare la vita e a cui ha rivolto in conclusione un sentito ringraziamento: infatti, l’attacco di Papa Bergoglio ha sollecitato anche reazioni politiche di segno diverso, con la senatrice Monica Cirinnà che, pur rispettando l’intervento del Pontefice, ha ricordato che in Italia c’è uno stato laico e difendendo la Legge 194 dagli attacchi di chi oggi vorrebbe smantellarne l’impianto.